StorieDi#Calcio. Il Club Atletico Banfield onora undici tifosi “desaparecidos”

Lo striscione esposto in campo dai giocatori dell'Atletico Banfield
Lo striscione esposto in campo dai giocatori dell’Atletico Banfield

Storie di calcio che non sono solo storie di calcio. La notizia arriva dall’Argentina, patria di un sentimento popolare che da sempre va molto al di là dello sport. Il Club Atletico Banfield, squadra di prima divisione dell’omonima città dell’area metropolitana di Buenos Aires, ha deciso di reinserire nel proprio elenco soci undici tifosi scomparsi ai tempi della “guerra sporca” di fine anni Settanta, quando il regime militare eliminò migliaia di oppositori politici facendoli sparire in fosse comuni o gettandoli dall’aereo nell’oceano Atlantico. Il tristemente famoso fenomeno dei “desaparecidos”.

Durante una commovente assemblea pubblica, alla quale hanno partecipato i familiari delle vittime e i rappresentanti delle organizzazioni delle Madres e Abuelas di Plaza de mayo, la presidente Lucia Barbuto e la dirigenza del club biancoverde hanno consegnato ai parenti dei “desaparecidos” undici tesserini “vecchio stile” con le foto e i nomi dei loro congiunti scomparsi. È la prima volta che una società professionistica argentina compie questo atto di “risarcimento morale” nei confronti dei propri soci scomparsi durante la dittatura. Com’è noto la maggior parte dei club sportivi sudamericani non è di proprietà di imprese, fondi di investimento o miliardari, ma appartiene a migliaia di soci attraverso l’azionariato popolare, che periodicamente eleggono la dirigenza.

«Il nostro statuto prevede solo quattro motivi per i quali i soci cessano di esserlo – ha spiegato la dirigenza – e cioè la morte, l’espulsione, il mancato pagamento delle quote oppure la rinuncia volontaria. I nostri undici tifosi desaparecidos non rientrano in queste quattro opzioni, quindi per noi sono ancora soci a tutti gli effetti».

Alberto Pera, Alejandro Hansen, Germán Gavio, José Pablo Ventura, Roberto Matthews, Ricardo Chidichimo, Raúl Ceci, Mario Pierrepont, Leonel Saubiette, Silvia Streger e Eduardo Streger, tutti scomparsi in quei giorni neri di fine anni Settanta, sono quindi stati ufficialmente reintegrati negli elenchi dei circa 23 mila soci del club.

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Giorgio Ballario

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