Il caso Bibbiano e i silenzi omertosi della sinistra che combatte la famiglia tradizionale

Il caso Bibbiano e il silenzio dei soliti Soloni

Come ormai noto, l’inchiesta “Angeli e Demoni” vede al centro delle indagini la rete di servizi sociali della Val D’Enza. Secondo quanto scritto nell’ordinanza del tribunale, i responsabili dei servizi avrebbero falsificato le relazioni per riuscire ad allontanare i bambini dalle proprie famiglie, per poi darli in affido ad amici e conoscenti. Tutto dietro un lauto compenso. Dall’inchiesta è emersa una serie di accordi sottobanco e favoritismi che svela un’enorme rete fatta di intrecci e atrocità che, da anni, era volta a favorire un business illecito di diverse centinaia di migliaia di euro.

Nelle 277 pagine dell’inchiesta vengono riportate ore e ore di intercettazioni fatte dai carabinieri di Reggio Emilia, che testimonierebbero i lavaggi del cervello ad opera dei medici nei confronti dei bambini.  I minori venivano spinti con “giochi psicologici” a confessare episodi mai avvenuti e per rendere ancora più credibili le violenze, venivano addirittura “manomessi” i disegni fatti dai bambini: gli psicologi, infatti, aggiungevano particolari inquietanti, spesso con una chiara connotazione sessuale.

Durante le ore di terapia, gli psicologi utilizzavano anche “giochi di ruolo” per manipolare i bambini dove i terapeuti si travestivano da personaggi delle fiabe per rappresentare i loro genitori intenti a far loro del male. Questi, secondo l’indagine “Angeli e demoni”, erano solo alcuni dei metodi adottati nei confronti dei bambini, con l’obiettivo di allontanarli dai genitori, per poi darli in affido e sottoporli ad un circuito di cure private a pagamento della Onlus piemontese Hansel e Gretel.

Il pagamento del lavoro di psicoterapia avveniva senza rispettare le solite procedure d’appalto: “Gli affidatari venivano incaricati dai Servizi Sociali di accompagnare i bambini alle sedute private e di pagare le relative fatture a proprio nome”, si legge. Ma questi soldi venivano poi ricevuti dagli affidatari attraverso rimborsi, sotto una finta causale di pagamento. Così venivano falsificati anche i bilanci dell’Unione dei Comuni coinvolti tutti – ed è fondamentale ricordarlo – provenienti da più che trentennale governo Pci-Ds-Pd.

Soccorso rosso

Secondo quanto emerge dall’ordinanza della procura di Reggio Emilia, non sono pochi i casi in cui gli affidatari, a cui venivano dati i bambini, avevano relazioni amicali o, addirittura, sentimentali con i responsabili dei servizi sociali. Spesso coppie arcobaleno.

Ed è proprio in quei casi che molte volte i soldi per il mantenimento che venivano dati alle coppie di affidatari superavano la soglia minima consentita, il tutto giustificato da falsi documenti che sostenevano che il bambino in questione avesse bisogno di maggiori cure in quanto “problematico”.

Ed è qui che viene a galla la rete tra Pd, Arci, famiglie arcobaleno e gender: un preciso disegno ideologico finalizzato al sovvertimento antropologico della società occidentale, ed è quello che con un dispiego di energie paragonabile al Kgb la “Pravda” contemporanea sta cercando di insabbiare.
“Open”, “Huffington Post”, “Rolling Stone”, “Internazionale”,“La Repubblica”, “Esquire” e tutte le altre testate cartacee o virtuali vicine al pensiero di sinistra stanno innalzando la cortina di fumo e omertà come forse mai accaduto prima.
Perché finalmente si sta smontando il teatrino ben orchestrato in questi ultimi anni di egemonia PD al Governo, con la Boldrini in prima linea, in cui la colpa di ogni male dell’Occidente è del “Patriarcato” e dei suoi derivati.
Quella triplice figura paterna di Dio, Patria e famiglia per la sinistra è l’origine di ogni problema e la famiglia naturale ne è la trasposizione, ne è l’emblema più cupo in un mondo che può essere salvato, dalla loro narrazione, solo dai colori variopinti dell’arcobaleno dei diritti delle associazioni gay.

Ma, come dimostra il caso Bibbiano la realtà è totalmente diversa: molte presunte violenze familiari erano falsificate ad arte, allo scopo di far apparire la famiglia eterosessuale tradizionale come un modello negativo da cui fuggire, e la famiglia arcobaleno ammantata come famiglia ideale. Invece le vere violenze erano compiute, secondo i magistrati, proprio dagli arcobaleno. Violenze ideologiche e contro natura che hanno provocato danni gravissimi a questi bambini. Di fronte a questi scandali inverecondi, la Sinistra balbetta o addirittura ride come il Segretario PD Zingaretti davanti alle telecamere di Rai1, le lobby gay farfugliano. I fatti di Bibbiano sono una vergogna, rappresentano quanto possa far schifo l’essere umano.

Ma ciò che rende tutto più grave è l’intreccio con la politica, è che tutto ciò sia avvenuto nella rossa Emilia, è che siano coinvolti amministratori di un partito che si rifiuta di condannare. Ciò che rende tutto più grave, è che questo sia opera di chi in parlamento si batte per i diritti degli lgbt, di chi va ai pride e sui giornali a sputare in faccia alla famiglia tradizionale, di chi vuole privare Per legge un bambino del diritto di avere una mamma ed un papà.

Ecco il quadro finale

Il denaro è sempre stato alla base di tutto, altro che “famiglia è dove c’è amore”. Famiglia, per queste anime pie della sinistra italiana, è dove entrano più soldi. Lo sanno bene anche i “grandi intellettuali”, propinatori del pensiero buonista, che infatti non proferiscono parola sull’accaduto. Questi signori continuano, anche con i loro gravissimi e vergognosi silenzi, ad alimentare un sistema assurdo, che massacra famiglie per bene, strazia genitori e figli innocenti pur di affermare un pensiero politico con parvenza di grande ideale, ma che nella realtà si rivela il più squallido modo di far soldi sulle vite della povera gente e soprattutto dei bambini, che rimarranno traumatizzati a vita da questo terribile accaduto.

Voi, che avete sempre di che cianciare, voi, che siete sempre pronti a dire una serie infinita di frasi di propaganda, proprio voi, che campate con i soldi nostri: perché non ci parlate dei mostri di Bibbiano?

@barbadilloit

Francesco Di Giuseppe

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