Calcio. Sarà l’estate delle banderuole ma le società cascano (sempre) in piedi

Facciamocene tutti una ragione. Le bandiere, nel calcio, non esistono più. Oggi, che non siamo più antichi, abbiamo il professionismo: abbiamo gli incensamenti a prescindere, l’esaltazione per niente, il culto della personalità ridotta ad acronimo commerciale, che sia CR7, MI9 o WN6.

Perciò, ammainate le bandiere, sorgano festose le banderuole. Antonio Conte, uno che per la Juve si sarebbe fatto fucilare sette volte al giorno, allenerà l’Inter. Tra “gobbi” e “prescritti” è una guerra senza quartiere che il caso del mister salentino rinfocola, gettando l’ennesima benzina sul fuoco che, dal fallo (o presunto tale?) di Mark Iuliano in poi, non s’è mai estinto.

Finisce qui? Manco per idea. Perché Napoli vive coi nervi tesi. Maurizio Sarri, proprio lui, il “comandante”, l’uomo che avrebbe dovuto lanciare l’attacco al Palazzo sarebbe in procinto di costituirsi alle forze bianco(nere)zariste. Immaginate Trotskij che, a un certo punto, si consegna ad Anton Ivanovic Denikin per guidare in battaglia l’armata legittimista. Perché, al netto della metafora sovietica, quello che vive nel calcio il tifoso napoletano è una lotta di liberazione che è (quasi) più politica che sportiva.

Le bandiere, dunque, non faranno più parte del calcio. Ma la cosa più bella sarà ancora un’altra. Perché chi ha creato questo “sistema” in cui il pallone è un’attività economica, un business, farà tesoro dell’irrazionalità dei tifosi per tirare acqua al proprio mulino.

Più chiaro: se Sarri andrà alla Juve, allora De Laurentiis potrà rispolverare la retorica del “traditore” e riverniciare la sua immagine, così come quando ha lautamente ceduto all’odiata Juventus il Pipita Higuain. Se Conte è andato a Milano, per di più in nerazzurro, è un altro tradimento. Chissà se Sarri sarebbe andato via da Napoli se, invece di comprargli rincalzi inutili o piccole e grandi promesse, la società avesse investito sul mercato. Chissà se Conte sarebbe mai andato via da Torino se, invece di invitarlo a fare il soldatino, si fosse dato ascolto alle sue dritte (ancora una volta) in fase di mercato.

Insomma, le società (comunque vada) ci guadagnano. Il loro business è l’irrazionalità dei tifosi di ogni latitudine, che è l’unica ragione che riesce ancora a far vendere un pallone schiattato. Persino a Roma, vedi Daniele De Rossi.

Alemao

Alemao su Barbadillo.it

Exit mobile version