Il caso. La destra sociale di Mellone (Andare Oltre): “Cancellare i debiti dell’acqua ai poveri”

Una fontanella dell'Acquedotto pugliese
Una fontanella dell’Acquedotto pugliese

Una proposta di “cancellazione dei debiti degli ultimi” legati all’Acquedotto pugliese, ovvero impegnarsi a siglare “La pace dell’Acqua”: l’ha lanciata Pippi Mellone, sindaco di Nardò, in provincia di Lecce, e leader del movimento di destra Andare Oltre. Con una lettera inviata al presidente dell’Aqp Simone Di Cagno Abbrescia, spiega l’iniziativa: “Fin dai tempi della prima militanza politica, ho avuto modo di vivere le situazioni di disagio in cui molte famiglie si trovano a causa della cattiva gestione dei rapporti tra il sistema delle case popolari e l’Aqp. In molti casi e per vari motivi i debiti relativi ai pagamenti da effettuare ad Aqp sono diventati rilevanti. Addirittura giganteschi se messi in relazione alle scarse o inesistenti entrate finanziarie di molti degli occupanti delle case popolari e di tanti cittadini svantaggiati”. Poi Mellone precisa di “non parlare di furbi” ma di “persone povere o sul filo della povertà”. Il passo successivo: “E’ di tutta evidenza che questi debiti sono sostanzialmente inesigibili, del tutto simili ai debiti impagati che tanti stati africani hanno nei confronti dei più ricchi stati d’Europa”. “Cancellare questi debiti – conclude Mellone invitando Di Cagno Abbrescia a farsi carico della vicenda – della povera gente nei confronti dell’Aqp e formulare una tariffa particolareggiata per le famiglie più povere. Questo sarebbe un atto di giustizia”.

“Andare Oltre – ha puntualizzato Massimo Fragola, reggente del movimento nel Salento e consigliere comunale di Lecce – contesta il sistema a “tariffa” che ha reso l’acqua una merce e pensa che per le persone in difficoltà si dovrebbe adottare un sistema di pagamento “una tantum”. Inoltre bisogna prevedere una erogazione di sopravvivenza in casi particolari”.

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Antonio Fiore

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