Tarantelle. Ognuno per sé e Juncker per tutti. Se i “sovranisti” si uniscono (e male) solo sull’immigrazione

Alexander Gauland e Alice Weidel, i leader dell’AfD

Ognuno per sé e Juncker per tutti. Steve Bannon si metta l’anima in pace. L’internazionale sovranista è un ossimoro e ha ragione Gennaro Malgieri a bollarla così, qui su Barbadillo. L’Europa va alle grandi manovre contro quella italiana e, lancia in resta, sono le truppe sovran-conservatrici della Mitteleuropa a guidare la riscossa anti-gialloverde.

La signora Alice Weidel guida il partito di Alternative fur Deutschland. Raccoglie consensi, erode da destra il Moloch elettorale Cdu/Csu che guida la Germania dai tempi di Adenauer. Per farlo deve pungere là dove il suo pubblico (elettorato è termine obsoleto, ormai) è più sensibile. Dalli all’Italia dei furbi, degli sfaticati, degli evasori. Non c’è nemmeno chissà quale originalità nel suo intervento: in definitiva, per la signora Weidel, l’Italia è attaccata alla flebo dei finanziamenti Ue, gli italiani pagano tasse ridicole e nemmeno le pagano, il governo grazia i furbacchioni. Ha scordato il mandolino ma non s’è dimenticata il sommo dei luoghi comuni germanici. Lo scippa al gallo Asterix: “Sono pazzi questi Romani”.

Il signor Sebastian Kurz, sovran-conservatore, è il cancelliere d’Austria. Ha minacciato più volte di portare i KaiserJagher al Brennero e ha recentemente affermato che l’Italia non può fare la fine della Grecia e che deve sottostare, ubbidiente e sottomessa, a quello che dice l’Europa. Sennò tornano e son dolori. Inoltre Kurz, ha già messo le cose in chiaro. Il blocco sovranista tutto è tranne che monolitico. Ognuno per sé e Juncker per tutti.  Con buona pace del signor Bannon e delle valigette di dollari e di relazioni che promette in giro.

Lo scenario verso le europee è presto tracciato: i partiti euroscettici prenderanno un sacco di voti, magari conteranno sulla maggioranza parlamentare. Ma dato che saranno capaci di unirsi solo ed esclusivamente sul tema dell’immigrazione (e nemmeno con le stesse visioni strategiche globali, affidandosi spesso solo a slogan più o meno vari ed eventuali) non riusciranno a contare, tra Bruxelles e Strasburgo, il resto di nulla. Ognuno per sé e Juncker per tutti. Anche per Steve Bannon.

@barbadilloit

 

Giovanni Vasso

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