Anniversari. Bobby Sands quando gli eroi sono sempre giovani e belli

E all’improvviso ti accorgi che sono passati trentadue anni da quando Bobby se n’è andato. Da quando tu, ragazzino, guardavi sui giornali in bianco e nero la foto di quel giovane dai capelli lunghi e dallo sguardo sincero. Un ragazzo anche lui, più vecchio di appena una decina d’anni. E in lui vedevi un modello, un martire, un cavaliere d’altri tempi.

Sono passati trentadue anni e Bobby è rimasto uguale: gli eroi sono sempre giovani e belli. La vecchia arpia che ha voluto la sua morte è ancor più vecchia e sempre arpia, anche se l’alzheimer le ha rubato la memoria e probabilmente oggi non ricorderà neppure ciò che è accaduto in Irlanda del Nord quel 5 maggio del 1981. Le hanno dedicato pure un film, ma era una schifezza. A Bobby ne hanno già dedicati tre: l’ultimo, Hunger, dicono sia bellissimo. E poi canzoni, monumenti, persino una strada a Teheran.
La vecchia arpia ha perso la memoria, ma il resto del mondo ricorda benissimo. E se i mass-media tradizionali tacciono, sul web fioriscono gli omaggi alla giovane vita spezzata in una lurida cella del carcere di Maze. Gente che non dimentica il suo sacrificio e altra gente, che all’epoca non era manco nata, eppure posta su Facebook il ritratto del giovane irlandese con i capelli lunghi e lo sguardo sincero, i video e le foto del suo funerale, al quale presero parte cinquemila persone. Vogliamo scommettere che dietro al feretro dell’arpia, quando sarà ora, non ci saranno che poche decine di parrucconi mummificati?

Sono passati trentadue anni, ma Bobby Sands è vivo più che mai, in un mondo di zombi. E una volta tanto non è retorica scriverlo. E’ vivo nel ricordo dei suoi connazionali, ma anche dei tanti giovani, e dei giovani con i capelli ingrigiti, che in tutto il mondo vedono in lui il simbolo della loro stessa volontà di lottare, di sperare in un futuro diverso.

 

“Prati e scogliere dell’Irlanda lassù a Nord
Gente come roccia di Belfast,
E la croce d’oro di una fede che vivrà,
Cornamuse e mitra son per Sands”

George Best

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