Candotto racconta il caso friulano: la lista unica Fratelli d’Italia e La Destra

la-destra-fdiIntervista a Gianni Candotto costituente regionale del Friuli V.G. di Fratelli d’Italia.

Fratelli d’Italia e La Destra, primo esempio in Italia, si presentano sotto un unico simbolo alle provinciali di Udine, qual è lo scopo?
Il Friuli è spesso stato un laboratorio politico e noi vogliamo gettare le basi per mostrare a tutti come un partito unitario sia la soluzione auspicabile per il futuro della destra politica italiana. Essere divisi nel futuro significherà essere marginali e la destra politica se vuole tornare ad avere un suo peso determinante nella politica nazionale dovrà riuscire a riaggregare un’area che esiste ma non sempre è rappresentata o si sente rappresentata solo parzialmente.
Ma visto che un partito unitario c’era (il Pdl), non era meglio rimanere dentro e casomai aggregarsi tutti ad esso?
La fusione di Alleanza Nazionale con Forza Italia fu un’operazione mal gestita dal pessimo segretario di An di allora che la vide esclusivamente come un cartello elettorale da gestirsi col manuale “cencelli” delle quote (70%-30%), non capendo che in un mare magnum come quello del partito unico di centrodestra necessariamente la componente culturale di destra sarebbe stata dominata senza riuscire a mantenere la sua specificità. Col Pdl ci sono molte consonanze ma il Pdl ha come principale collante la grande figura carismatica di Silvio Berlusconi. Il mio timore è che, per pure ragioni anagrafiche, quando Berlusconi non avrà più voglia di fare politica attiva, nel Pdl emergeranno le contraddizioni insite alle sue diverse anime e la componente di destra, ormai ridotta a una sostanziale marginalità, tenderà all’assoluta irrilevanza. Per questo ritengo che ci voglia in Italia un partito di destra, alleato col centrodestra e che riconosca come leader Silvio Berlusconi, ma che sappia conservare la sua identità e specificità.
Ci sono state difficoltà nella composizione delle liste con la Destra di Storace?
Assolutamente no. Siamo partiti, io e il segretario regionale de la Destra Valerio Toneatto da un principio fondamentale per cercare di massimizzare i risultati e rendere impossibili le gelosie personali: in ogni collegio il candidato più forte e nessuna candidatura di favore. A partire dai leader. E così per esempio io sono candidato nel collegio più rosso della provincia (il 29esimo su 30 per risultati storici), dove ho fatto i miei mandati da capogruppo in Consiglio Comunale e Toneatto ha il suo collegio dove è assessore comunale ma che non è certo tra i favoriti della lista. In questa maniera, con l’esempio diretto, abbiamo evitato qualsiasi ragionamento personalistico.
Quale obiettivo vi ponete?
Ci poniamo l’obiettivo di superare il risultato dei singoli partiti alle elezioni politiche. Ci crediamo e stiamo lavorando per questo. Il domani tornerà ad appartenere a noi.

* da Qelsi

Silvia Cirocchi

Silvia Cirocchi su Barbadillo.it

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