Il caso. Simone Pillon (Lega): “Due madri a Napoli? Forzature, pronti a lottare”

Recentemente hanno fatto discutere due casi legati all’utero in affitto. Il primo riguarda Napoli, dove la magistratura ha riconosciuto la maternità di un bambino anche alla madre non biologica, che va quindi ad aggiungersi alla madre biologica.

Una decisione che però ha sollevato la reazione dura di Simone Pillon, capogruppo leghista in commissione Giustizia al Senato: “”La Corte di Appello di Napoli – dice in una nota – travalica la biologia e stabilisce con sentenza che un bambino nasce con due mamme. Credo dovremo spiegare alcune cosette alle loro eccellenze. Eppure a me sembra tanto facile, è scritto nella natura e anche nelle leggi penali: due padri equivalgono all’utero in affitto e due madri al traffico di gameti umani. I bambini nascono da mamma e papà. Ogni diversa prospettazione è contro la natura, contro i diritti dei bambini, contro la verità e contro la legge penale. Spero che la Procura generale impugni la sentenza e che la legge 40/2004 sia finalmente applicata. Noi non staremo a guardare questo crescendo di forzature, e valuteremo ogni iniziativa necessaria per far rispettare la legge”.

Il secondo caso riguarda Roma, dove ad aprile è stata iscritta all’anagrafe una bambina nata con l’utero in affitto, in Canada. Anche in questo caso alla bambina sono stati assegnati due genitori dello stesso sesso, in questo caso maschi. Pillon afferma: “Il Comune di Roma ha esplicitamente ammesso la violazione della Legge dello Stato da parte dei funzionari che ad aprile hanno trascritto nei registri anagrafici l’atto di nascita di una bimba partorita in Canada sfruttando la barbara e criminale pratica dell’utero in affitto. I dirigenti del Dipartimento – continua il senatore leghista – mi hanno testualmente risposto che rispetto al caso in oggetto «l’Ufficiale di Stato Civile ha agito in totale autonomia, non in linea con il vigente quadro normativo», e che tale violazione è già «attenzionata anche dalla Prefettura di Roma»”.

Secondo Pillon l’atto viola espressamente le leggi italiane. “Oltre a certificare la palese illegittimità dell’atto, contro cui si è già mossa anche la Procura, la comunicazione del Comune rende più che una mera ipotesi la commissione dei reati di falso ideologico e alterazione di stato da parte dei tecnici che hanno trascritto l’atto, e che rende a questo punto essenziale l’intervento della Procura per i debiti accertamenti”.

Proprio nei giorni scorsi la Fondazione CitizenGO Italia e l’Associazione Generazione Famiglia avevano presentato insieme al Senatore Pillon cinque Esposti alle Procure di Milano, Torino, Bologna, Firenze e Pesaro denunciando il tentativo di manomettere l’ordinamento giuridico per introdurre anche in Italia la pratica dell’utero in affitto e del commercio di gameti per i casi di PMA eterologa tra donne.

“È il momento di avviare una grande operazione che dal piccolo Comune alle sedi internazionali metta al bando ogni pratica volta a commercializzare la procreazione rendendo gli esseri umani oggetti di pretese economiche e ideologiche”, conclude il Sen. Pillon.

Ernesto Chevanton

Ernesto Chevanton su Barbadillo.it

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