Il caso. L’abbaglio di Selvaggia Lucarelli sul caso Marò (nessun tribunale ha dichiarato Latorre e Girone colpevoli)

Salvatore Girone in primo piano, alla sua destra Massimiliano Latorre

“Non è mia abitudine rispondere alle provocazioni perché ho sempre pensato che il miglior disprezzo fosse la noncuranza però ci sono delle volte in cui viene oltrepassato il limite in maniera lesiva e tacere diventa impossibile”: inizia così il post di Paola Moschetti, compagna del marò Massimiliano Latorre, nel quale prende posizione contro un articolo della rubrica di Selvaggia Lucarelli sul Fatto quotidiano nel quale i fucilieri di Marina sono definiti “due soldati italiani” che “ammazzano un povero pescatore”.

il passo dell’articolo della Lucarelli

Cara B.,
bisognerebbe ricordare a Salvini la sua crociata per il rientro dei maró in Italia. Dunque. Due soldati italiani ammazzano un povero pescatore in India e secondo il nostro ministro sono eroi da riportare a casa altrimenti “Bisogna cacciare l’ambasciatore indiano dall’Italia col primo aereo”. (parole sue)
Un giovane e brillante dottorando italiano viene torturato e ammazzato in Egitto ma “è una questione della famiglia, sono più importanti i rapporti con l’Egitto”. (parole sue)
A quanto pare, ogni tanto, “prima gli egiziani”

“La signora Selvaggia Lucarelli – scrive la Moschetti Latorre – pubblica una bella lettera di un collega di Giulio Regeni la cui storia molto triste mi ha sempre coinvolta emotivamente” ma “trovo fuori luogo il parallelo affrettato e senza senso che la giornalista adopera per mera strumentalizzazione politica, accusando ed emettendo sentenze in relazione al caso che vede coinvolto il mio compagno ed il suo collega definiti assassini per una vicenda a seguito della quale nessun capo di imputazione è stato mai pronunciato né in Italia né in India ed è ancora in corso un arbitrato internazionale tra le due nazioni”. La conclusione: “Le sue esternazioni purtroppo non causeranno nessun sollievo alla famiglia Regeni ma di sicuro hanno provocato in noi sofferenza e disagio perché anche noi ancora oggi alla ricerca di verità e giustizia . È facile lasciarsi prendere pur di scrivere ed attaccare ma bisognerebbe essere più accorti nelle valutazioni”.

 

Massimiliano Scaglia

Massimiliano Scaglia su Barbadillo.it

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