Il caso Ostia. La politica e la riscoperta del rapporto con le piazze e il popolo

I numeri del primo turno alle elezioni per il municipio di Ostia
I numeri del primo turno alle elezioni per il municipio di Ostia

Dal risultato del Municipio di Ostia chi fa politica deve saper leggere i risultati. Il ballottaggio tra il Movimento 5 Stelle e la candidata di Fratelli d’Italia, insieme al tonfo del Partito Democratico, sono lo specchio del panorama nazionale. Coloro che vivono la militanza attiva, e ancor più chi ricopre ruoli dirigenziali, sono in grado di comprendere quali siano le cosiddette buone pratiche per portare a casa risultati importanti.

E perché le elezioni di Ostia, sebbene sia un Municipio di Roma, sono rilevanti? Mettono in evidenza la richiesta dei cittadini, attraverso il loro voto, di una politica presente sul territorio, fortemente legata alla socialità, alle attenzioni per il decoro e il degrado urbano, a un impegno costante. Perché chi viene premiato dall’elettore è colui che ascolta e spesso è in grado di dare risposte, chi si fa portavoce di un malessere e si propone di rappresentarlo nelle assemblee. Ma non solo. Il politico “premiato” è colui che viene riconosciuto come punto di riferimento di un quartiere, di un territorio o di una città tutta. Vincono coloro che sono realmente attivi, che hanno una sezione di quartiere o garantiscono un punto di discussione, magari anche solo online.

Chiediamoci, pertanto se ci stiamo muovendo lungo questa strada. Non perché dobbiamo farlo, solo ed esclusivamente in vista di un buon risultato, ma perché, facendo politica, non possiamo non sentire imprescindibile un ritorno alla piazza e a un contatto diretto con il cittadino. L’agorà, non dimentichiamolo, è il luogo dell’incontro, in cui si raccolgono le impressioni, le proposte, i malcontenti. Chi fa politica da questo non può prescindere. Vivere una comunità politica dal punto di vista della cosiddetta “destra” significa in primis questo: conoscere la nostra comunità, difenderne le radici e l’identità. Ma non solo: è anche uno scontro tra una visione spirituale e una materialista, che influenza notevolmente il nostro modo di concepire la realtà. E noi abbiamo bisogno di farci una domanda: conosciamo e viviamo veramente l’agorà?

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Michele Pisano

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