Sicilia. Exit poll: Musumeci primo, poi i M5s. Pd ko. Meloni: “Vince una destra credibile”

exit pollNello Musumeci è avanti con una forbice del 36-40% secondo gli exit poll di Emg Acqua Group per la Maratona di Enrico Mentana. Il candidato unitario del centrodestra supererebbe quindi il Cinque stelle Giancarlo Cancelleri (34-38%), Fabrizio Micari, espressione civica del centrosinistra, navigherebbe invece tra il 16 e il 20%. Segue Claudio Fava (6-9%); fanalino di coda il sicilianista Roberto La Rosa (0,0-2,0%). Le urne saranno aperte ufficialmente domani mattina alle 8.

Assai simile anche la prima rilevazione dell’Istituto Piepoli e Noto per la Rai. Qui Musumeci risulta in testa con una forchetta tra il 35 e il 39%, a seguire il pentastellato col 33-37%. Staccato l’aspirante governatore appoggiato dal Pd e da Ap, dato sempre tra il 16 e il 20%, con il bersaniano tra il 7 e l’11%.

Secondo EMG, sarebbe invece il Cinque stelle il primo partito tra il 30-34%. Forza Italia 12-15%. Pd 9-13%. Udc 6-10%. Fdi-Ncs 5-8%. #DiventeràBellissima 4-7%. Alternativa popolare 2-5%. Popolari e Autonomisti 3-6%. Cento passi per la Sicilia 5-9%.

Il commento a caldo di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. “Gli exit poll danno in vantaggio il centrodestra in Sicilia. Aspettiamo i dati reali – ha scritto su Facebook – ma già ora possiamo dire che questa è una notte felice. Perché per primi come Fratelli d’Italia abbiamo creduto nella candidatura di Nello Musumeci, un uomo specchiato e capace, uno straordinario siciliano. Alcuni avevano dei dubbi ma siamo felici che questa volta i nostri amici di viaggio ci abbiamo ascoltato. Perché abbiamo ridato al centrodestra un progetto serio di governo e una possibilità di vittoria. Una speranza per i siciliani che vogliono ricostruire e non distruggere. E sarebbe una vittoria della destra credibile, competente e onesta, che non scende a compromessi. Verrebbe così smentita, ancora una volta, la favola secondo la quale si vince solo al centro, con proposte e identità annacquate. E non si potrebbe che partire dal modello Sicilia, anche per il governo della Nazione”.

Fernando M. Adonia

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