La rissa con l’attore
La rabbia della Meloni
Da quanto risulta, anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, sarebbe andata su tutte le furie quando il candidato sindaco palermitano, a Roma, le avrebbe presentato lo stesso foglio e rivelato i contorni del progetto cinematografico. Episodio confermato da Giampiero Cannella, leader siciliano della formazione tricolore: “Proprio lunedì, mentre ancora si attendevano i risultati, La Vardera ha chiesto a Giorgia di firmare una liberatoria per materiale audio e video – racconta il coordinatore di Fratelli d’Italia nell’Isola a LiveSicilia – e naturalmente la Meloni lo ha mandato a quel paese in malo modo. Se davvero tutta la campagna elettorale dovesse dimostrarsi una finzione, non solo sarebbe un atto spregevole ma la vicenda non potrebbe che avere anche risvolti penali”.
La nota di FdI
“Non può che amareggiare – si legge nel comunicato – apprendere che il candidato sindaco di Palermo, Ismaele La Vardera, abbia premeditatamente utilizzato questo suo ruolo per registrare, anche in maniera fraudolenta, immagini e conversazioni da diffondere a scopo di lucro. Anziché un documentario-denuncia, questo prodotto rischia di essere la conferma di una spregiudicata e cinica interpretazione al ribasso del ruolo di “giornalista d’assalto” disponibile anche ad approfittare della buona fede degli elettori palermitani, prima che dei partiti, e a mettere in campo ogni artificio e raggiro pur di raggiungere lo scopo”.
I leghisti su tutte le furie
Il giovane salviniano Francesco Vozza, intanto, lancia l’hashtag via Facebook, #LaVarderaTraditore, mentre il segretario nazionale di Ncs, Angelo Attaguile, ha chiesto la convocazione immediata dei vertici regionali del movimento per discutere la faccenda. Il diretto interessato, al momento, preferisce mantenere la linea del “no comment”. Mentre la sorella, contattata da Repubblica, alza gli scudi: “Ismaele vuole solo aprire gli occhi del mondo sullo schifo dei retroscena politici siciliani. Chi non lo capisce è complice. Io sono la sorella, l’ho cresciuto io. Chiedetevi perché non vogliono rilasciargli le liberatorie. Lo volete capire che Ismaele vuole svergognarli?”.
La difesa dell’ex Iene La Vardera
Scrive Ismaele La Vardera su Facebook: “Voglio rassicurare i miei elettori (e anche chi non mi ha votato): la mia candidatura non è stata un bluff. Avrei fatto volentieri il sindaco, ma Orlando Ferrandelli e Forello mi hanno largamente battuto. Durante questi mesi ho documentato la mia campagna elettorale e tutto quel che mi è successo. Che male c’è a rendere trasparente la politica? Per farlo meglio mi sono fatto aiutare da persone con le quali ho collaborato e che mi hanno sostenuto in questi mesi: Davide Parenti (autore delle iene e Claudio Canepari). Subito dopo le elezioni, a risultato ottenuto, ho incontrato tutte le persone coinvolte e ho chiesto loro se fossero disponibili ad entrare nel nostro racconto. Praticamente tutte mi hanno rilasciato il loro consenso tranne uno che stava nella mia lista che non l’ha presa affatto bene e m’ha mandato all’ospedale. Molti prima di me hanno documentato la loro elezione (Macron ad esempio, ma nessuno ha pensato che fosse un bluff la sua candidatura). Sto facendo male a voler raccontare la meravigliosa esperienza che ho fatto negli ultimi mesi?”.
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