L’intervista. Giubilei: “Rifondare il centrodestra delle idee. Il modello? La Heritage Foundation”

16602061_1309788695751264_2374695229404909349_oGiovedì 2 marzo alle ore 18.30 alla Terrazza Civita in Piazza Venezia 11 a Roma si terrà il convegno “Il centrodestra del futuro. Idee per una nuova classe dirigente verso le primarie”. Abbiamo chiesto all’editore e scrittore Francesco Giubilei, tra i promotori della manifestazione, di spiegare la missione che anima gli organizzatori.

Quale futuro per il centrodestra? Partiamo dalla realtà: esiste un centrodestra politico in Italia?

“Ad oggi non esiste un centrodestra politicamente unito, dopo il fallimento dell’esperienza del Pdl si è assistito a uno sfaldamento dell’area politica del centrodestra in vari partiti, una frammentazione che è solo deleteria e controproducente.

La situazione che si è venuta a creare sono due blocchi: da un lato una componente moderata con Forza Italia, Parisi e in parte Fitto, dall’altra un polo sovranista con la Lega Nord, Fratelli d’Italia e il nuovo Movimento nazionale di Alemanno e Storace.

Il laboratorio culturale che lanceremo in occasione del convegno del 2 marzo a Roma si pone a metà strada tra queste componenti cercando di dialogare e trovare punti di accordo tra le varie anime culturali e politiche del centrodestra italiano”.

A livello culturale come si individua il perimetro di questa area?

Oggi, più che sottolineare le differenze tra le varie correnti culturali che tutti conosciamo, è necessario ragionare sui punti in comune e partire o ripartire da ciò che unisce, solo così si potrà costruire una seria proposta di governo. Siamo tutti d’accordo sulla necessità di tutelare l’identità italiana, di ripensare le politiche migratorie, di dare la necessaria importanza alla scuola, di difendere le nostre radici? Bene: partiamo da questi (e tanti altri) punti in comune e facciamo partire una riflessione in primis culturale e successivamente politica con l’obiettivo condiviso di portare il centrodestra al governo con persone serie, preparate e favorendo un rinnovamento della classe dirigente”.

C’è necessità di aggiornare le categorie culturali rispetto alle formule che hanno caratterizzato le alleanze con Berlusconi cardine della coalizione?

“C’è la necessità di dar vita a un dialogo costruttivo tra tutte le forze politiche che compongono il centrodestra e capire quali sono le reali necessità degli italiani partendo dal presupposto che negli ultimi anni il mondo e il nostro paese sono radicalmente cambiati. Fare finta di nulla significherebbe andare incontro a un fallimento sicuro e spianare la strada alla sinistra e al Movimento Cinque Stelle”.

Ci sono modelli internazionali di promozione culturale che possono essere presi a modello per rivitalizzare l’arcipelago conservatore, liberale e nazionalpopolare italiano?

“In Italia abbiamo sempre la tendenza a guardare all’estero come se tutto fosse migliore e come se non fossimo in grado di dar vita da soli a iniziative meritevoli. Poi, alla prova dei fatti, riusciamo a creare progetti e idee geniali. In ogni caso, se proprio dovessimo indicare dei modelli, guarderei alla The Heritage Foundation e all’Intercollegiate Studies Institute, due think tank statunitensi che si muovono a trecentosessanta gradi nel mondo politico-culturale mantenendo una propria indipendenza e facendosi promotori della pubblicazione di libri, riviste, dell’organizzazione di convegni e seminari”.

Dopo Roma che altre iniziative avete in cantiere?

“L’evento di Roma è un primo momento di confronto e lancio di un nuovo laboratorio di idee, cantiere, “think tank” che editerà una rivista trimestrale cartacea di approfondimento politico-culturale, realizzerà una collana di libri e varie eventi e presentazioni in tutta Italia attraverso la creazione di circoli territoriali.

Si tratterà di un progetto culturale nato con l’obiettivo di riunire sotto un’unica sigla varie realtà culturali del mondo del centrodestra, da centri studi ad associazioni, da siti internet a case editrici, mantenendo l’identità di ognuna delle componenti ma realizzando una sintesi con l’obiettivo di favorire un rinnovamento della classe dirigente che riteniamo essere l’unica strada per il centrodestra del futuro. Più nel breve, siamo convinti della necessità delle primarie con regole chiare, trasparenti e condivise per individuare il leader comune.

Nelle prossime settimane organizzeremo il convegno “Il centrodestra del futuro” in varie città italiane riunendo nelle regioni le realtà locali e cercando di coinvolgere il più possibile giovani e cittadini che si riconoscono nelle nostre idee. Per il momento, in attesa del lancio del nome, chi fosse interessato a ricevere maggiori informazioni può contattarci a questo indirizzo: info@ilconservatore.com”.

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