Modelli per i lavoratori italiani? La Fornero guarda alla Cina

I lavoratori italiani sono tra i meno pagati d’Europa. Meno degli spagnoli, ciprioti e irlandesi, che pure non se la passano meglio di noi. E la metà di tedeschi e olandesi. Una situazione che pesa sempre di più sulle famiglie. Tanto da meritare immediatamente la reazione del ministro del Welfare, Elsa Fornero: “In Italia abbiamo salari bassi e un costo del lavoro comparativamente elevato. Bisogna scardinare questa situazione, soprattutto aumentando la produttività”. Anche per questo, sostiene il ministro, è urgente trovare un accordo con il sindacato e si dice “fiduciosa” sulla possibilità di un’ampia intesa sulla riforma del mercato del lavoro e sull’articolo 18, ma mette in guardia le parti sociali: “Il tema va affrontato in maniera laica, senza levate di scudi”.

Barba Translator: ecco cosa stava realmente pensando
“Acciderbola al loden di Mario! Gli stipendi dei precari e di quei noiosi salariati dal posto fisso sono ancora troppo vicini a quelli di quegli altri poveracci arretrati e bamboccioni di spagnoli, ciprioti e irlandesi. Bisogna scardinare questa situazione, aumentare le ore e gli anni di lavoro e diminuire gli stipendi, così finalmente riusciremo ad avvicinarci ai nostri modelli di sobrietà economica e liberalizzazioni imprenditoriali: Turchia, Serbia e Cina. Quindi è ora di trovare un’ampia intesa sul mercato del lavoro e sull’articolo 18 con i sindacati venduti e di sbarazzarci di quelli retrogradi, come fa il mio amico Marchionne. Il tema va affrontato in maniera laica, senza levate di scudi: noi eliminiamo le garanzie e voi non rompete i coglioni”.

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