Videogiochi. La storia di Pac-man, cult nato per attirare le donne in sala giochi

pac-man-google-mapsIl Games Week di Milano quest’anno ha ospitato come ospite d’onore Toru Iwatani, il creatore di Pac-Man, il videogioco più famoso del mondo che, quanto a successo, e diffusione probabilmente non è secondo a nessuno.
Iwatani si è soffermato a lungo nella speigazione della genesi e della filosofia sotto stante la sua creazione, regalando qualche dettaglio sconosciuto. Pac-Man è stato inventato con l’intento di “portare le ragazze in sala giochi”, che all’epoca in Giappone erano “luoghi sporchi e oscuri”. Per questo serviva un’idea semplice, spiega lo sviluppatore, che è venuta osservando una pizza senza una fetta. Proprio questa semplicità sarebbe alla base di un successo enorme, che ha rivoluzionato il mondo dei giochi arcade.
Dopo il primo episodio sono stati programmati vari seguiti, versioni per piattaforme casalinghe e cellulari. Iwatani è stato anche insignito del Guinnes dei primati, come videogioco arcade più installato della storia.
Pac Man è anche un elemento importante della cultura popolare, è stato ripreso in vari film e cartoni e addirittura gli venne dedicata una serie animata. Fu un vero e proprio simbolo degli anni ’80, come Super Mario lo fu per gli anni ’90.

Tutt’ora il videogioco sopravvive in varie versioni online. Una fra tutte è quella sviluppata da Google, con la quale si può correre dietro ai fantasmini per le strade delle città.

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Francesco Filipazzi

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