Fondazione An. L’asse Meloni-Gasparri batte i quarantenni: il simbolo resta a Fdi

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Vince la mozione di Fratelli d’Italia nella conta serale all’assemblea dei soci della Fondazione An, nell’hotel Midas di Roma. La proposta, intitolata Fondazione per l’Italia, sulla quale sono confluiti i voti dei delegati di Fratelli d’Italia e di quelli vicini a Ignazio La Russa, Altero Matteoli e Maurizio Gasparri, sbaraglia  la ‘mozione dei quarantenni’ incassando 266 sì su 490 votanti, superando il quorum dei 246 voti.

Per la “mozione dei quarantenni”, sostenuta da Gianni Alemanno, Roberto Menia e Italo Bocchino, il pallottoliere si è fermato a quota 222, mentre una terza proposta, a prima firma del siciliano Nicola Bono (ex sottosegretario alla cultura), ha incassato 215 sì.

L’assemblea ha quindi confermato, con il successo della mozione di Fdi, che il movimento guidato da Meloni potrà continuare ad utilizzare sulle liste elettorali il simbolo della “Fiamma tricolore” con la scritta Alleanza Nazionale.

Il commento di Giorgia Meloni

“Finalmente si fa chiarezza e si capisce a chi spetta il compito di aggregare la destra moderna. La legittimazione di Fratelli d’Italia è avvenuta prima attraverso il consenso popolare e oggi anche nella Fondazione An: non ne dubitavamo. Fratelli d’Italia è l’unico partito presente in Parlamento che si richiama ai valori della destra e che continua a crescere e a lavorare sul territorio. Manterremo l’impegno preso e da oggi daremo il via ad una grande campagna di aggregazione”.

Maurizio Gasparri: sventata la manovra Fini-Alemanno

“Sono molto soddisfatto che insieme a Matteoli, Mantica, Porcu, Bignami e tanti altri siamo stati decisivi nell’esito dell’Assemblea della Fondazione AN. Sono state infatti bocciate le manovre di Fini e Alemanno, che hanno utilizzato come portavoce dei presunti quarantenni, dapprima per andare all’assalto delle risorse della Fondazione e poi per mettere in piedi una non meglio precisata destra che dopo i fallimenti politici di Fini avrebbe portato solo disastri. Io e Matteoli e altri siamo convintamente in FI per rilanciare tutto il centrodestra e francamente non abbiamo trovato motivi di interesse nel dibattito di ricomposizione della destra che ha registrato un evidente fallimento. Siamo stati determinanti nell’esito finale per evitare una confusione nell’uso del simbolo e per affermare un uso corretto delle risorse della Fondazione che non possono essere presi per fini politici. Basta leggere le prime versioni delle mozioni dei quarantenni per capire quale insana manovra abbiamo sventato. Per quanto riguarda Fd’I è un partito al quale non apparteniamo ma che è alleato di FI nel centrodestra. E anche di questo abbiamo tenuto conto”.

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Julio César Uribe

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