L’appello. “Non dimentichiamo Khaled Asaad”, gli studiosi scrivono a Franceschini

Palmira-CamillaL’offensiva scatenata dagli sgherri dell’Isis troverà pane, anzi libri, per i suoi denti. Nel mondo accademico italiano, dopo l’ammaina bandiera nei musei nel ricordo di Khaled Asaad, l’archeologo “padre” di Palmira trucidato dai miliziani fondamentalisti, sono tante le iniziative per far sì che lo scempio non venga dimenticato. Intanto, è stata inviata al ministro dei beni culturali Dario Franceschini una lettera firmata dal Presidente della Scuola Romana di Filosofia politica, Davide Bigalli, e dal Presidente del movimento della Nuova Oggettività Sandro Giovannini, indirizzata al Ministro Franceschini.

Di seguito il testo della lettera.

 

Gentile ministro Franceschini,

 

Gli studiosi che fanno riferimento alla Scuola Romana di Filosofia politica e al movimento di pensiero della Nuova Oggettività  apprezzano in Lei l’unico ministro dei Beni Culturali in Europa che abbia avuto la sensibilità di disporre che venisse posta a mezz’asta la bandiera nazionale sui musei italiani in segno di lutto per l’efferato assassinio del professor Khaled Asaad, Sovraintendente al sito archeologico di Palmira.

 

Questo episodio si aggiunge ad altri analoghi, occorsi in diverse parti del mondo. Tra gli ultimi, vanno ricordati i proditori assassini di vari funzionari archeologici in Libia, nonché la recente sparizione, sempre in Libia, della Venere di Cirene, restituita a suo tempo dall’Italia, assieme agli infiniti altri scempi compiuti su opere d’arte del passato, appartenenti ormai, anche per comune sentire, al patrimonio immemoriale e quindi indisponibile, dell’umanità.

 

La Scuola Romana di Filosofia politica ed il movimento della Nuova Oggettività leggono in questa anticultura dell’intolleranza il riproporsi dei tragici fantasmi di Cirillo d’Alessandria e di Ipazia.

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