Politica. I vertici di Fdi contro la mozione dei 40enni: “Basta frazionismi a destra”

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Prosegue il dibattito sulla proposta avanzata dall’area alemanniana e da spezzoni dell’ex destra protagonista di trasformare la Fondazione An in un partito di destra. Oggi pubblichiamo l’intervento di sei massimi dirigenti di Fratelli d’Italia, contrari alla mozione dei quarantenni con argomentazioni forti, condivise dalla maggioranza di militanti e dirigenti del partito della Meloni. 

Da più parti ci si chiede cosa pensiamo della cosiddetta “mozione dei quarantenni”, così come di altre mozioni ed appelli che in queste ore circolano nella nostra comunità politica. Ebbene, il nostro pensiero è questo. Noi non firmeremo alcun documento che ci venisse sottoposto ora in ordine alla riunione della Fondazione An, prevista per il 3 ottobre per evidenti ragioni di metodo e di merito.

Per il metodo innanzitutto. I partiti seri discutono negli organismi preposti degli indirizzi da assumere nel proprio percorso. Abbiamo la presunzione di aver contribuito a fondare un partito serio, dove si riflette e si discute insieme, affinché emergano posizioni ragionate e condivise. Tutto il contrario di ciò a cui spesso abbiamo assistito nel nostro recente passato. E che è stato causa della rovinosa caduta di cui siamo stati un po’ tutti vittime. Questo è il motivo per cui si sta convocando un’assemblea nazionale il 27 settembre a Roma. Quella sarà la sede in cui chiunque abbia aderito al progetto politico di Fratelli d’Italia potrà manifestare i propri convincimenti e contribuire a definire la linea del nostro movimento in vista della riunione della Fondazione An.

Nel merito. E ci rivolgiamo in particolare a coloro che legittimamente non hanno ritenuto di aderire a Fratelli d’Italia, vorremmo che ogni iniziativa, oggi come domani, fosse tesa a riunire il nostro mondo lacerato e non a frazionarlo ulteriormente.

In aggiunta, consideriamo un grave errore ricondurre la stessa questione delle risorse e del patrimonio della Fondazione alla smania di anticipare quelle decisioni che assumeremo insieme nel prossimo ottobre. Al di là degli aspetti facilmente criticabili ci sono questioni di natura legale che necessitano di ovvi approfondimenti. Non vogliamo neanche pensare all’eventualità di una estenuante battaglia legale, con strascichi pietosi nelle aule dei vari tribunali italiani.

Non vogliamo condizionare il libero pensiero di nessuno, ma neanche possiamo tacere di fronte a certe manovre in atto. Crediamo nel riscatto del nostro mondo, ci abbiamo sempre creduto, malgrado la storia ci abbia insegnato a diffidare di alcune buone intenzioni, in seguito rivelatesi fallimentari. Non abbiamo mai smesso di sognare in una destra di popolo capace di scrivere la storia della nazione, e continueremo a farlo senza paura e senza soggezioni di sorta. Con l’ovvia speranza di dare una casa comune a questa destra, alla destra italiana.

*Viviana Beccalossi, Andrea Delmastro, Giovanni Donzelli, Carlo Fidanza, Antonio Iannone, Francesco Lollobrigida, Marco Scurria

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