Il caso. Manfredi Borsellino: “Mia sorella Lucia ha portato la croce, subendo ostilità in Regione”

Paolo Borsellino con la mano sulla spalla della figlia Lucia
Paolo Borsellino con la mano sulla spalla della figlia Lucia

Prima nominata strumentalmente assessore alla Salute della Sicilia. Poi ha osteggiata con un clima infame. La parabola di Lucia Borsellino, figlia prediletta di Paolo Borsellino, è stata sintetizzata nell’intervento a Palermo del fratello Manfredi, davanti alle massime cariche dello Stato. Pubblichiamo un estratto dell’intervento perché ogni lettore possa farsi una idea del degrado nella politica siciliana e nell’Italia tutta: quando si distruggono, quotidianamente, anche le poche icone di libertà dalle mafie, diventa difficile continuare a sperare. Ma noi non molliamo. E continuiamo a sognare un futuro differente, quando Palermo, e l’Italia tutta, “sarà bellissima”. ***

“Lucia si è trovata a operare alla guida di uno dei rami più delicati della Regione, ha portato la croce e tante persone possono venire a testimoniarlo, è rimasta assessore fino al 30 giugno perché ama a dismisura il suo lavoro, voleva davvero una sanità libera e felice. E’ rimasta per amore di giustizia, poi non ce l’ha fatta più, non so con quale forza ha tollerato. Per amore della giustizia, per suo padre, per potere spalancare agli inquirenti le porte della sanità dove si annidano mafia e malaffare. Da oltre un anno era consapevole del clima di ostilità e delle offese che le venivano rivolte”. “La lettera di dimissioni con cui mia sorella Lucia ha lasciato l’assessorato ha prodotto il silenzio sordo delle istituzioni, soprattutto regionali. Ma quella lettera dice tutto e andrebbe riletta”. “Intervengo perché non credevo che la figlia prediletta di mio padre, quella con cui lui viveva in simbiosi, avrebbe dovuto vivere un calvario simile a quello di suo padre nella stessa terra che ha poi elevato lui a eroe”.
“Non posso entrare, per le mansioni che ricopro [Manfredi è commissario di polizia a Cefalù] nel merito delle indiscrezioni giornalistiche di questi giorni, che indipendentemente dalle verifiche che verranno fatte sull’attendibilità di determinate circostanze, avranno turbato tutte le persone presenti in quest’aula, ma vi assicuro che non hanno turbato l’interessata, mia sorella Lucia per una semplice ragione: perché da oltre un anno, l’ho vissuto da fratello, era consapevole del clima di ostilità in cui operava, delle offese che le venivano rivolte per adempiere nient’altro che il suo dovere, purtroppo sono corsi e ricorsi storici drammatici”.

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