Il dibattito. Delmastro (Fdi): “La destra non si ricostruisce dal tesoretto della FondazioneAn”

gollum-il-signore-degli-anelliCon l’intervento di Andrea Delmastro apriamo un dibattito sul futuro della Fondazione An in vista della cruciale assemblea di ottobre. Gli interventi possono essere inviati a info@barbadillo.it

Caro Barbadillo,

hai dato giustamente spazio all’appello di ForumDestra per rendere di nuovo vivi e operanti i principi di Alleanza Nazionale e della destra politica all’interno di una ricostruzione dello schieramento di centrodestra. La premessa dei sottoscrittori è che saremmo nel pieno della diaspora della destra italiana. La fotografia è corretta: esistono uomini e donne che affermano di credere nei valori della destra e sono ospitati in altri partiti.

L’intento sarà certamente nobile, ma, per davvero, è possibile ricostruire la Destra solo partendo dal tesoretto? Una famiglia – politica e culturale in questo caso – può davvero essere tale solo dopo essersi divisa le spoglie del caro estinto ed aver incassato l’eredità?

Io ho sempre visto, complice sicuramente la mia professione di avvocato, che le famiglie si dividevano, con spettacoli indecorosi, per le eredità. Mai ho visto famiglie divise che ritrovavano unità di intenti dopo essersi spartiti l’eredità del defunto. Ancor più mi chiedo se l’unica eredità che si vuole raccogliere di Alleanza Nazionale sia il tesoretto e non il lascito culturale, valoriale, politico e programmatico.

Alleanza Nazionale

E’ vero che molti esponenti della destra italiana sono oggi “ospitati in altri partiti”: ma è da loro che può provenire un serio appello alla ricostruzione della Destra Italiana?

In Italia tutto è questione di termini: è vero che si può dire che molti esponenti della Destra Italiana sono “ospitati” in altri partiti, ma si può anche rilevare che molti esponenti sono rimasti “coperti” e non hanno avuto il coraggio di inseguire un sogno di Destra, di libertà e di indipendenza loro offerto con la nascita di Fratelli di Italia.

Pare che il bipolarismo italiano annaspi, ma siamo sicuri che la sua prosecuzione, dopo la fine del berlusconismo, debba coincidere con la sindrome bipolare di chi chiede di rifondare la Destra Italiana e intanto milita (?) in un partito che si definisce “nuovo centrodestra”, che rappresenta null’altro che la maleodorante palude neocentrista e che governa con la sinistra?

La diaspora della Destra è terminata allorquando è nato Fratelli di Italia, un movimento che rappresenta il naturale approdo, la ritrovata terra natia per chiunque sia di Destra in Italia. Rilevo sommessamente che, oggi, in Italia esiste una rappresentanza parlamentare della Destra ed è Fratelli di Italia. In Fratelli di Italia le porte sono aperte nei confronti di tutti coloro che ancora credono nei principi della Destra Italiana, anche a prescindere dai valori (in senso economico) della Fondazione.

Fratelli di Italia ha già raccolto l’eredità non solo di Alleanza Nazionale, ma più complessivamente della Destra Italiana e lo ha fatto con indomito spirito di avventura e di libertà, senza calcoli di interesse e senza tatticismi.

Non si riparte dalle risorse ma dalle idee

Siamo davvero sicuri che la spartizione dei “valori” (liquidi ed immobili) della Fondazione sia l’unico modo per rilanciare la destra italiana?

E ancora siamo sicuri che tale appello possa provenire da esponenti di NCD? Fratelli di Italia ha dato una casa alla destra italiana, ma guardando avanti.

Temo questa sorta di “ritorno ad Itaca” della Fondazione, soprattutto se i promotori non sono redivivi Ulisse o il mite porcaio Eumeo, ma i proci che militano sotto altre insegne. Soprattutto rilevo che Ulisse torna ad Itaca, senza passare dalla banca. E ancor più rilevo che vi è una generazione, abbandonata dai padri o i cui padri hanno dilapidato l’eredita, che si è imbarcata, come Telemaco, per diventare grande, scrivere la sua storia, far vivere la destra di oggi e che attende anche che i padri tornino, ma che sa distinguere i padri che tornano dai proci che vogliono banchettare, che sa distinguere i padri nobili da quei padri che ritornano solo per accampare diritti ereditari di natura meramente economica.

Se solo alcuni di questi retropensieri possono avere un fondamento, è bene che la Fondazione aiuti progetti come Barbadillo, si muova nel fruttuoso campo della meta politica, supporti culturalmente la Destra Italiana, ma non diventi l’occasione per la guerra giudiziale per il bottino ereditario fra parenti che incontri solo dopo il funerale  e davanti al notaio all’atto di apertura dell’eredità.

*componente dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia

Andrea Delmastro*

Andrea Delmastro* su Barbadillo.it

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