“Molte cose che ha detto Tsipras sono giuste. In particolare che la situazione della Grecia non è responsabilità sua dato che è al potere da solo da cinque mesi mentre già da cinque anni la politica sbagliata della Troika è applicata alla Grecia. Insomma, non è Tsipras che dovrebbe essere giudicato, piuttosto i risultati della politica della Troika”: il massimo esponente del Front National, Marine Le Pen, intervistata su Il Tempo da Antonio Rapisarda, ha solidarizzato con il leader della sinistra greca Alexis Tsipras al centro di un contenzioso economico con l’Unione europea.
Sui risultati della Troika, la Le Pen ha sottolineato come sia riassumibili in un aumento incredibile della disoccupazione e in un aumento dello stesso debito: “Ha ragione Tsipras: il problema greco supera la Grecia. C’è un problema di governance europea. La compatibilità tra la democrazia stessa e questa governance è dura: si può dire oggi che siamo di fronte a una governance totalitaria. Un ricatto che funziona con le minacce fatte dalla Bce e che ci fa pensare che questa abbia organizzato in una maniera artificiale il “panico bancario””.
Sull’uscita della Grecia dell’euro, evento che aprirebbe una vera falla nella compattezza dell’Europa dell’austerità, ha aggiunto: “La Grexit, oggi, è pensata come una forma di sanzione. Un’uscita sporca. E invece la Grecia ha il diritto di uscire dalla zona dell’euro, però questa deve essere un’uscita concordata e organizzata. Sono una nemica feroce dell’iper-austerità imposta alla Grecia. Questa austerità non soltanto è terribilmente ingiusta ma è anche inefficace”.
Un referendum sull’Europa
In una intervista a Il Giornale, Marine Le Pen ha auspicato, nel dialogo con Gaia Cesare, “un referendum come nel Regno Unito. Come fa Londra, nell’attesa che si svolga, tratterei. Sono per un ritorno alla sovranità dei singoli Paesi. Sovranità territoriale, economica e legislativa. Se la Ue accetta, bene. Se non accetta, proporrei l’uscita”. Poi strali contro il premier francese Holland: “Un vassallo. Dipende dai giorni: una volta vassallo di Washington, un’altra di Bruxelles e un’altra di Berlino. Una specie di sottoprefetto permanente. Che riceve ordini, che non ha alcuna capacità di iniziativa, nessuna visione. Non ha nozione degli interessi della Francia”.