Politica. Il cantiere delle mille patrie di Salvini e Buttafuoco per unire i non allineati

lega nord noi 28 febbraio (2)“Mille patrie per l’Italia”. Un convegno a invito. Esclusivo. Fuori dalla sala ci sono le camionette di polizia e carabinieri per garantire ai destri e non solo un brainstorming in intimità con Matteo Salvini. Questo a poche ore dalla manifestazione colorata di identità che ha presidiato piazza del Popolo. Siamo dall’altra parte di Roma, a Trastevere. Un evento nell’evento chiamato a scandire le tappe di quello che i social chiamano già #effettoSalvini. La regia è dei laboratori on line L’intellettuale dissidente e il Talebano, con la collaborazione degli ex An di Riva destra e Generazione Identitaria. Si tratta del tentativo di coordinare una «rete di comunità, una unità di identità». Impresa storicamente non facile.

«È un mondo abituato a litigare», lo sa bene lo stesso Salvini che fa sapere di non volersi accontentare di una somma di percentuali ridotte all’osso. Sul piatto c’è poi la sortita – la «bestemmia» – di Pietrangelo Buttafuoco, presente in qualità di «uditore, spettatore», forse qualcosa in più, di un processo in corso: «Tutto quello che è successo dalla Marcia su Roma alla Repubblica Sociale non è la destra, ma la sinistra. È una vicenda che si è conclusa e quello che viene dopo altro non è che una caricatura». L’applauso c’è.

Oltre i vecchi steccati, prende il largo il giornalista e saggista Sebastiano Caputo che in Noi con Salvini vede la possibilità concreta di una nuova sintesi, una nuova narrazione che «metta assieme la destra dei valori e la sinistra antisistema alla Giulietto Chiesa». Un programma suggestivo, ambizioso, che è chiamato a scompaginare gli esiti parlamentari del fenomeno a cinque stelle. Intanto i tedeschi di Pediga e i nizzardi del Bloc Identitaire sono già al tavolo dei relatori. Per questi ultimi, dall’osservatorio francese, i punti di contatto tra destre e Lega sono visibili da tempo. C’è però da stabilire ancora il pantheon culturale di riferimento.

«Fallaci sì, Fallaci no». Davanti alle storture di naso, Salvini lo ha fatto sapere chiaramente: «Il racconto anticonformista della vicenda di Alexandros Panagulis deve diventare testo obbligatorio nelle scuole». Sullo sfondo c’è però il locale, il territorio: il vero banco di prova per una forza politica in costruzione che dell’autonomia e della sfida al «centralismo vessatore» del governo romano ne fa un cavallo di battaglia inequivocabile. E lì l’agenda si amplia di molto. Immigrazione, corruzione, sicurezza.

«Salvini deve decidere se stare con i giovani identitari o con i vecchi democristiani di Raffaele Lombardo che hanno distrutto la Sicilia e che poco hanno a che fare con un progetto in chiave sovranista», Gaetano Fatuzzo dello Spazio Libero Cervantes di Catania chiede una segnaletica. Intanto l’emergenza ad Aprilia è quella di essersi scoperta una nuova «terra dei fuochi». La denuncia arriva proprio dal palco delle “Mille patrie”.

@barbadillo

@fernandomadonia

 

Fernando Massimo Adonia

Fernando Massimo Adonia su Barbadillo.it

Exit mobile version