Irlanda. Gerry Adams telefona a Tsipras: “Fronte comune per rinegoziare il debito Ue”

gerry adamsL’eco dell’elezione di Alexis Tsipras in Grecia risuona anche tra i prati verdi d’Irlanda. Nella serata di ieri il leader storico dello Sinn Fein, Gerry Adams, ha telefonato al neoeletto premier greco. Non sarebbe stata soltanto una chiamata di “cortesia”, tanto per fargli le congratulazioni. Adams, infatti, vuole costituire un fronte comune, in Europa, contro le politiche d’austerità imposte dall’eurotecnocrazia a trazione tedesca.

“Ho parlato con il nuovo primo ministro greco Alexis Tsipras – spiega in una nota ufficiale Adams -. Mi sono congratulato con lui per la storica e clamorosa vittoria di Syriza e gli ho augurato il meglio per il suo nuovo incarico”. Non è tutto: “Ho assicurato a Tsipras che lo Sinn Fein continuerà a supportarlo contro l’austerity, per la soluzione del debito come problema europeo e per l’idea di una conferenza comunitaria proprio sul debito”.

Adams aggiunge: “Le politiche di austerità hanno causato una montagna di gravissimi problemi ai cittadini greci, irlandesi e in tutta Europa. Abbiamo assistito allo smantellamento dei servizi pubblici essenziali e ad un attacco pesantissimo contro il welfare. Tutto ciò non ha avuto nessun senso, economico e sociale. A parte che per le élite”.

Il leader di Syriza Alexis Tsipras

Assalto frontale al governo dell’Eire: “L’esecutivo di Fine Gael (i conservatori di Dublino, in seno al Ppe ndr) e i laburisti è un matrimonio ideologicamente e indissolubilmente unito all’austerity. Insieme non hanno mai mostrato il benchè minimo interesse a rinegoziare, nell’interesse dei cittadini, il debito nazionale. Tuttavia, c’è ancora tempo, per questo governo, di prendere progressivamente posizione a difesa degli interessi nazionali degli irlandesi e di tutti i cittadini dell’Unione Europea”.

Adams, in ultimo, commenta: “Il risultato delle elezioni in Grecia hanno restituito una rinnovata speranza alla classe lavoratrice europea, inclusa l’Irlanda. La speranza che ci sia una via più equa e appropriata per affrontare le sfide economiche di oggi”.

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Giovanni Vasso

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