Cinema. I Cavalieri dello Zodiaco lottano per il Grande Tempio

saint_seiya_god_cloth_by_balmung_shirodenkiProsegue il revival cinematografico degli anime più amati. Dopo Capitan Harlock è il turno di un’altra saga epocale: Saint Seiya, meglio nota al pubblico italiano come I Cavalieri dello Zodiaco. Dall’8 gennaio arriverà anche nei cinema italiani il film di animazione 3D I Cavalieri dello Zodiaco- La leggenda del grande tempio, in cui viene proposta una nuova versione della celeberrima “corsa alle 12 case”, il punto culminante e sicuramente più famoso della prima, indimenticabile stagione.

Il fumetto Saint Seiya, pubblicato in Giappone nel 1986, è l’opera più nota del grande mangaka Masami Kurumada. L’anime ad esso ispirato andò in onda in Giappone per la prima volta fra il 1986 ed il 1989, per interrompersi e concludersi poi, con la serie Hades, che portava sul piccolo schermo l’ultimo blocco narrativo della storia, nel 2002.

In Italia la serie arrivò nel 1990 e fu un successo clamoroso, diventando, per i bambini ed adolescenti degli anni ’90, un vero e proprio mito generazionale. Oltre ad una massiccia promozione pubblicitaria legata alla commercializzazione dei celeberrimi pupazzetti montabili, ad aiutare il successo fu sicuramente il doppiaggio, che fu elogiato da Kurumada stesso, che si contraddistingueva per un registro aulico e pieno di citazioni letterarie, che faceva parlare i personaggi come eroi da poema epico o da saga. Il grido lanciato dal protagonista Seiya (in Italia diventato Pegasus), doppiato da Ivo de Palma, divenne un vero e proprio tormentone, e non di rado si poteva sentire qualcuno che, anche in mezzo alla strada, si faceva scappare un “Fulmine di Pegasus!”.

Ma, al di là di questo, ciò che davvero affascina di quella saga, è la capacità di far rivivere in pieno secolo XX il fascino dell’epica e del mito, con una vicenda di eroismo e sacrificio, di amicizia ed abnegazione che non può non colpire al cuore. In particolare le puntate dedicate alla “corsa alle 12 case”, con un ritmo da cardiopalma, tennero per settimane tutti i telespettatori con il fiato sospeso entrando nell’immaginario collettivo di una generazione e finendo per essere identificate per antonomasia con la serie.

Ora quella vicenda rivive sul grande schermo. Per affascinare (speriamo) ancora una volta.

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Paolo Maria Filipazzi

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