Calcio. Bello come un gol al 93esimo, Pirlo è l’eroe di Juve-Torino

Juventus-Benfica amichevoleÈ fin troppo vero che il calcio italiano è al crepuscolo. Sarà forse per questo che, alla luce del tramonto, i pochi eroi che restano in campo sembrano trasfigurarsi, diventando – se possibile – ancora più belli di quanto siano. La calda e struggente immagine del sole che cala ti costringe a pensare. Ad esempio, al fatto che Andrea Pirlo, a trentacinque anni suonati, è ancora lì in mezzo a dettar legge, a disegnare lampi, a tuonare classe. A vincere derby al 93esimo. Freddo, glaciale e geniale, si sforza di avere l’immagine da uomo normale. Nelle interviste post-partita è più noioso d’una sessione del Parlamento Europeo. In campo, è una sorta di Demiurgo.

LA BARBA CHE UCCIDE. Sotto la Mole, Juventus e Torino hanno onorato la scadenza della stracittadina torinese. Vantaggio bianconero su rigore trasformato da Vidal, poi il granata Peres s’avventura in una sgroppata da settantotto metri che finisce con un tiraccio imparabile pure per il Buffon dei tempi migliori, rompendo così il digiuno del Torino che durava ormai da quasi dodici anni. E poi ci si avvia alla fine della gara. Mancano sei secondi quando il pallone ha la sventura di incappare sul piede di Andrea Pirlo. Controllo e in pochi nanosecondi la sfera è già finita alle spalle del portiere Gillet, s’è infilata tra la mano del torinista e il palo alla sua destra. Nell’angolino, per il tripudio bianconero. Con un gol così ci sta pure perdere, i granata non possono nemmeno recriminare troppo contro il destino.

IL RE DEL LAMPO. La saetta che Pirlo ha infilato alle spalle di Padelli è l’ennesima dimostrazione del talento cristallino dell’uomo più sottovalutato del calcio italiano. Sembra una follia, detta così. Ma non lo è. L’Inter lo sbolognò al Milan in cambio di Andres Guglielminpietro. E mal gliene incolse. I rossoneri lo reputarono bollito e Galliani finì per regalarlo alla Juventus. Dove continua a far sfracelli. Aveva abbandonato la Nazionale, Conte l’ha pregato di tornare sui suoi passi. La rete rifilata al Toro non è che l’ennesima sberla di Pirlo agli scienziati del pallone.

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Giovanni Vasso

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