In realtà, a ben leggere, quello che preme al cardinale è tutt’altra cosa: l’affermazione dell’autentico ruolo della Chiesa nel mondo: “non possiamo andare alle periferie con le mani vuote. Andiamo con la Parola di Dio, con i sacramenti, con la vita virtuosa dello Spirito Santo. Non dico che il Papa lo faccia, pero’ c’e’ il rischio di interpretare male l’incontro con la cultura. La fede non puo’ adeguarsi alla cultura, ma deve richiamarla alla conversione. Siamo un movimento contro-culturale, non popolare”. Insomma, il rischio della Chiesa odierna è quello di ridursi a cassa di risonanza del pensiero debole. In risposta a questo rischio, il cardinal Burke inalbera la bandiera della controcultura, al rischio di perdere popolarità. Secondo l’esempio di Gesù Cristo, che la cultura del suo tempo la sfidò a muso duro, e proprio per questo finì in Croce.
@barbadilloit