Fede. Cardinal Burke: “La Chiesa sia controcultura per tornare nelle periferie”

Marcia per la vita- movimenti anti abortistiIl cardinal Raymond Leo Burke sembra ormai aver sciolto la briglia. In una recente intervista al giornale spagnolo Vida Nueva il porporato originario di Louisville torna sui temi caldi del papato bergogliano, con dichiarazioni che vengono lette dai più come attacchi alla figura del pontefice: “Molti mi hanno manifestato preoccupazione. […]In un momento così critico, nel quale c’e’ una forte sensazione che la Chiesa sia come una nave senza timone, non importa per quale motivo. […]Soffrono un po’ di mal di mare, perchè secondo loro la nave della Chiesa ha perso la bussola”.
In realtà, a ben leggere, quello che preme al cardinale è tutt’altra cosa: l’affermazione dell’autentico ruolo della Chiesa nel mondo: “non possiamo andare alle periferie con le mani vuote. Andiamo con la Parola di Dio, con i sacramenti, con la vita virtuosa dello Spirito Santo. Non dico che il Papa lo faccia, pero’ c’e’ il rischio di interpretare male l’incontro con la cultura. La fede non puo’ adeguarsi alla cultura, ma deve richiamarla alla conversione. Siamo un movimento contro-culturale, non popolare”. Insomma, il rischio della Chiesa odierna è quello di ridursi a cassa di risonanza del pensiero debole. In risposta a questo rischio, il cardinal Burke inalbera la bandiera della controcultura, al rischio di perdere popolarità. Secondo l’esempio di Gesù Cristo, che la cultura del suo tempo la sfidò a muso duro, e proprio per questo finì in Croce.

@barbadilloit

Paolo Maria Filipazzi

Paolo Maria Filipazzi su Barbadillo.it

Exit mobile version