L’intervista. Sveva Belviso e “Altra Destra”: “Distanti da Salvini. Ci piace Cameron”

belviso1Distante dalla sinistra quanto dalla destra di Alfano e di Matteo Salvini. I principali nemici? La Lega e la sinistra. Gli alleati? Ammirazione per la Meloni, simpatia per il primo Berlusconi. In Europa? I Tories Inglesi e nel mondo dichiarazione di fedeltà agli Americani repubblicani.  Ecco l’Altra Destra di Sveva Belviso, fino a pochi giorni fa capogruppo di Ncd nell’assemblea capitolina ed ex vicesindaco di Roma nella giunta Alemanno dal 2011 al 2013.

Lo sfaldamento di An prima e di  Forza Italia poi  ha portato alla frammentazione di un polo politico :“Nuovo centro destra”, Fratelli d’Italia, “La destra”, in che cosa si distingue “Altra Destra”?

“Altra Destra nasce con un onore e un privilegio: non incassare nemmeno un euro di finanziamento pubblico. E parte dalla constatazione che tutti i leader del centrodestra attuale hanno fallito e dovrebbero chiedere scusa agli elettori e andarsene a casa. Otto milioni di voti perduti in pochi anni sono una tragedia politica, e nessun leader dello schieramento, fateci caso, ha mai pronunciato mezza parola di autocritica. Una vergogna. Il partito di Alfano ormai è sparito, cambierà nome, va con Casini e Buttiglione a far da stampella a Renzi: un suicidio politico. La destra di Storace, persona generosa, mi pare in una fase di riflessione e affronta un’analisi interna che rispettiamo profondamente, ma i nostri valori sono molto diversi. Circa Fratelli d’Italia, sono contenta della domanda, e visto che molti ce la pongono approfitterei dell’occasione per una risposta completa. Io stimo Giorgia Meloni, e non è ipocrisia, non è un modo di dire. Da noi ipocrisia ne troverete pochissima, e con il tempo ve ne renderete conto. Io stimo Giorgia, dicevo, pur conoscendola pochissimo. Ma non apprezzo che abbia preso con sé troppi pezzi della vecchia destra, più controproducenti che utili, e soprattutto non apprezzo la sua sostanziale intesa con Salvini. Vedete, con l’unità nazionale non si scherza. Salvini, eletto nella lista “comunisti per la Padania”, concentra in sé il peggio: referendum per l’indipendenza del Veneto e della Lombardia, dunque secessionismo. Poi è andato a stringere la mano ai governanti della Corea del Nord, il regime comunista più arcaico e feroce del mondo, dove gli oppositori li fanno sbranare dai cani lupo. Insieme a lui c’era Razzi. Mancava solo Scilipoti. Ecco, ogni voto a Salvini è un voto regalato alla sinistra. Salvini è il migliore alleato della sinistra: perché una destra del genere non avrà mai la capacità per governare. E non è un caso che Renzi, con intelligenza, pubblicamente auspichi un rassemblement di destra estremistica un po’ leghista e un po’ fascista, con Salvini e Casa Pound: per lui sono i nemici ideali, perché non lo impensieriscono, e rendono la destra ghettizzabile. A noi non interessa questa gara a chi fa la Le Pen italiana, è una gara “lepenosa”.
Meglio Cameron, erede del filone della Thatcher, e di Reagan. Dobbiamo difendere la destra dal rischio dei due Matteo: Matteo Renzi e Matteo Salvini. Altra Destra nasce per uscire da questa tenaglia e per dare alla destra una speranza. E lotteremo ferocemente, ogni giorno. Mai un solo giorno alleati della sinistra, mai alleanze con la Lega. In questo contesto, la distanza con Fratelli d’Italia è davvero notevole. Rispetto e considerazione personale per Giorgia Meloni, quindi, ammirazione per la sua battaglia per le primarie del centrodestra. Ma qui, ormai, più che chiedere le primarie occorre prendere atto che il centrodestra non esiste più. Un conto sarebbe stato un impianto che in Fratelli d’Italia vedeva in primo piano Crosetto, un altro quello che vede ex colonnelli di An e Salvini. Con Salvini mai nella vita. Il più piccolo dei miei tre bambini ha 4 anni, e quando lo vede in televisione, si spaventa e cambia canale. Ecco, a dispetto delle speranze di Renzi, noi siamo la destra che non farà cambiare canale agli italiani. Certo, ci vorrà tempo, ma fare peggio di loro sarà impossibile. Leggo ora che Salvini rinuncerebbe in un primo tempo alla secessione perché la battaglia contro l’Euro ha la precedenza. Ma dico: siamo ubriachi? Davvero la politica è una schifezza del genere? Allora che facciamo, prima la battaglia contro l’Euro e poi più comodamente dividiamo il Paese? Basta con questa politica leghista da osteria, fatta solo per raccattare voti sulla disperazione della gente. Il nostro primo comandamento è che non permetteremo mai, anche solo lontanamente, che si metta in pericolo l’unità nazionale, in questa crisi siamo entrati tutti insieme e solo tutti insieme potremo uscirne. Ancora, siamo chiaramente contro l’articolo 18 e diciamo di più: così come in un mondo globalizzato i lavoratori del privato rischiano ogni giorno il posto di lavoro, non esiste che sia impossibile licenziare i dipendenti improduttivi degli uffici pubblici. Se uno è bravo deve poter guadagnare di più, gli stipendi pubblici sono troppo bassi. Ma se lavora poco e male, deve essere licenziato, senza se e senza ma. Cosa che oggi non succede praticamente mai, con la connivenza di tutta la vecchia classe politica che teme di perdere voti. Perché un operaio che va in fabbrica la mattina alle 5 rischia il posto e il dipendente provinciale per principio no? Ecco, nasciamo per dire no all’Italia dei privilegi. Ci divide anche molto altro, noi siamo un partito a forte impronta laica. Siamo a favore delle unioni civili degli omosessuali perché se in una società ognuno si sente accettato, la società e più forte, e costruire una società più forte è il compiti di un vero partito di destra. Chiediamo che, in caso di malattie degenerative o invalidanti, sul fine vita il cittadino sia libero di decidere, insieme alla famiglia, insieme al medico, e che la Chiesa non debba ingerirsi nelle libere scelte delle persone. Non ci piacciono la Bindi, Buttiglione, Alfano e i tanti pezzetti di destra che pendono dalle labbra dell’ultimo cardinale. Consideriamo la posizione della destra italiana tradizionale sui temi etici un residuo archeologico. Forza Italia poi è in una situazione tragica, migliaia di correnti divise tra loro, alla corte del capo. Consideriamo straordinario il Berlusconi imprenditore e il primo Berlusconi politico, quello del 1994. Però dopo no. La selezione della classe dirigente del centrodestra italiano è stata drammaticamente sbagliata. Merito zero. Troppi servi e troppi ruffiani, per questo si sono perduti tanti voti. Qui occorre rifare tutto”.

Lei rimprovera ad Alfano di aver avuto paura della parola “destra”.

“Di Alfano posso solo dire: noi siamo esattamente il suo contrario. Durissimi su immigrazione e ordine pubblico, aperti sui temi etici. Chi vuole votare il contrario di Alfano, ha una scelta chiara: “Altra Destra”. Saremo presenti alle politiche in caso di voto anticipato. E alle regionali del 2015 ovunque si svolgeranno. Ad Alfano auguriamo buon viaggio con Casini e Scelta Civica. Sai che divertimento”.

Roma è stato il campo sperimentale della destra sociale con l’elezione, in momenti diversi, di Moffa alla Provincia, di Storace alla Regione e di Alemanno al Comune, perché la destra non è uscita rafforzata da queste sperimentazioni?

“La nostra famiglia sono i Tories inglesi, e a livello extraeuropeo i repubblicani americani. Su questo, la collocazione è chiara: drastico taglio alle tasse, brutale semplificazione della burocrazia sul modello anglosassone, Stato agile, ordine pubblico, lotta all’integralismo religioso, unità nazionale. L’Euro è stato gestito in un modo ignobile, tutto sbagliato sin dall’inizio. Ma temiamo che proporre di uscirne adesso sia solo una mascalzonata ai danni degli italiani per raccattare qualche voto in più, farebbe saltare tutti i mutui, porterebbe immediata svalutazione, ci condurrebbe dalla tragedia alla disperazione. Ecco, uno schieramento politico che specula sulle difficoltà degli italiani per raccattare voti non ci interessa. E poi diciamoci la verità: Salvini è contro l’Euro solo perché teme che sia un euro solo. Se già fossero due, se li prenderebbero tutti e li porterebbero in Tanzania come hanno già fatto o li userebbero per la paghetta del figlio di Bossi. La Lega, che si è accaparrata decine e decine di milioni di finanziamento pubblico, che ha usato in maniera indegna i soldi degli italiani, non ha diritto di parlare né di soldi né di moneta. Tanti pezzi di destra vanno a inginocchiarsi da Salvini? Leggo che perfino qualche vecchio discepolo di Fini starebbe pensando a un atto di sottomissione. Ecco, noi no. Non faremo mai parte di questa umiliante processione. Mai in ginocchio dalla Lega. Peggio della Lega c’è solo la sinistra, il sindacato e la sua cultura delirante che ha distrutto un Paese un tempo dinamico e vitale come l’Italia. Un’altra cosa però voglio dirla: noi siamo per sforare subito i parametri europei per finanziare la crescita. E’ l’Europa ad avere più bisogno dell’Italia più di quanto l’Italia abbia bisogno dell’Europa. Ancora: siamo per vendere davvero il patrimonio improduttivo dello Stato e ridurre il debito. Tutti dicono di volerlo fare, stranamente nessuno lo fa. Quali interessi ci sono dietro?”.

L’incontro del 18 ottobre, un buon inizio?

La sala era piena, la gente era in piedi e applaudiva con convinzione. Mi risulta che al rientro a casa nessuno si sia lanciato dal balcone per la disperazione. Mi è parso anzi di cogliere un entusiasmo reale. Ne sono contenta, perché di questi tempi è davvero molto raro. Nostra speranza, e nostro compito, sarà essere all’altezza della nostra missione. Ogni giorno faremo quel che potremo . Faremo quel che potremo quel che deve essere sarà. Con una certezza: Altra Destra tira dritto. E non si volta indietro”.

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Marina Simeone

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