Cinema. Tornano i “Mercenari” di Stallone stavolta in missione suicida

La serie cinematografica di Mercenari, animata dal grande Stallone assieme ad altri attori storici dei film d’azione, sembra candidarsi a diventare una sorta di cinepanettone estivo: è ormai giunta al terzo episodio e ha conquistato un proprio target di pubblico.

Questa volta gli Expendables si trovano ad affrontare un nemico che anni prima giocava in squadra con loro, ma poi ha tradito per denaro: un perfido figuri, che deve essere processato per crimini di guerra, interpretato da Mel Gibson. Il Capo, Barnery (Stallone), per non far rischiare la vita ai suoi compagni storici in una missione suicida, assolda dei ragazzi più giovani, dando vita a un confronto generazionale molto interessante. I nuovi mercenari sono infatti abili nel combattimento, ma utilizzano la tecnologia e la furbizia per aggirare le difese del nemico. I loro marchingegni però servono a poco nei momenti critici e quindi dovranno tornare i ‘vecchi’ per spaccare tutto, come ai vecchi tempi.

Il film come sempre è piacevole e carico di adrenalina, ma rispetto a Mercenari 2 (ricordato per essere uno dei film senza trama di maggior successo) offre anche qualche riflessione, sui conflitti generazionali e sulle manovre sporche dei governi USA, che puntualmente si ritorcono contro loro stessi.

I Mercenari ancora una volta si ritrovano a mettere in ordine i problemi creati da altri e ci riescono grazie alle loro capacità, ma anche grazie al loro senso dell’Onore e ai loro valori. Questi combattenti sono infatti i veri mercenari, che certamente combattono dietro compenso, ma hanno una loro causa da perseguire e un senso di giustizia da rispettare. Il nemico, in Mercenari 3, è infatti un ex compagno d’armi che ha tradito e che combatte una battaglia diversa, solo perché lo pagano di più.

Da segnalare, in questo episodio, un Antonio Banderas in grande spolvero, che grazie ai suoi siparietti contribuisce a rendere il film un vero spasso.

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