Il nodo mercato
Per rinforzare la Juventus nei ruoli indicati da Conte era necessario mettere sul tavolo decine di milioni di euro. Che Andrea Agnelli non vuole o non può spendere. E così le trattative con il Barcellona per Alexis Sanchez o con la Fiorentina per Cuadrado sono state sono virtuali.
Il precedente di Bari
Conte aveva già in passato (campionato 2009-2010) rinunciato a denaro e a un contratto a Bari: dopo la promozione in A con i pugliesi, il patron Vincenzo Matarrese cambiò i programmi di rafforzamento, e il salentino lo ringraziò e andò via.
I motivi della rottura
Chi conosce Conte sa bene che questa scelta gli è pesata moltissimo sul piano emotivo: Antonio è juventino dentro, nelle sue vene scorre sangue bianconero. La differenza l’ha fatta la lucidità di scegliere per il bene suo e della squadra: un allenatore poco convinto del progetto non avrebbe dato il massimo nei frangenti più complessi della stagione; mentre un club che non sostiene le politiche sportive del proprio tecnico parte già con il piede sbagliato.
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Ct della Nazionale?
Il nome di Conte, però, diventa papabile per la panchina azzurra. Nei prossimi giorni è auspicabile che la Federazione lo contatti e gli chieda la disponibilità a ricoprire il ruolo una volta di Cesare Prandelli. In Nazionale Antonio andrebbe con il suo unico motto: “Vincere è l’unica cosa che conta”.