Mondiali. Tim Krul pararigori e la promozione in B del Castel di Sangro

tim-krul-giancarlo-gonzalez“Sono Tim Krul e paro rigori”. Non è un pulp, ma la realtà. Il regista è il geniale Luis Van Gaal, commissario tecnico della nazionale olandese. La trama si risolve con un finale a sorpresa. Al 120esimo di un quarto di finale che ha visto Arjen Robben e soci bloccati sullo 0-0 da un’inespugnabile Costa Rica, l’allenatore cala l’asso. Entra il secondo portiere. Il seppur impeccabile Cillissen lascia il campo per l’estremo difensore del Newcastle. Un’azzardo vincente. Due rigori parati e altri tre per lo meno intuiti. Gli arancioni volano in semifinale. E’ la prima volta in un mondiale, ma anche in campo internazionale, che un titolare deve lasciare spazio ad uno specialista del penalty.  I mugugni, infatti, non sono mancati. Nonostante la conferenza stampa congiunta dei due “numeri 1”.

Ma quello di Krul non è l’unico caso nel suo genere. Il primo episodio – si legge su Spazionapoli.it –  risale al 1996 ed è tutto nostrano. Siamo allo stadio Zaccheria e si gioca la finale play off tra Castel di Sangro e l’Ascoli per la promozione in Serie B. Ai supplementari le due squadre sono ancora sullo 0-0 quando, al fotofinish, il tecnico Osvaldo Jaconi butta nella mischia il secondo portiere Pietro Spinosa. Anche in questo caso la scelta si rivelerà azzeccata, respingendo il penalty di Milana e regalando così al Castel di Sangro uno storico accesso al campionato cadetto e una gradevole favola sportiva.

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