Focus Europee. Gli slogan dei partiti terranno conto del clima anti Ue

euro bandiereIl clima dell’opinione pubblica è caratterizzato da una certa delusione degli italiani nei confronti delle politiche dell’Unione Europea. Il sondaggio Ipsos illustrato da Pagnoncelli a Ballarò lo evidenzia a chiare lettere: il 77% degli italiani ritiene sbagliata la direzione in cui sta andando l’Europa.

A giudicare dai primi slogan, che in poche parole dovrebbero raccogliere il succo del programma per le elezioni europee, sembra che le forze politiche nostrane ne abbiano preso atto. Con sfumature diverse, fra chi propone una visione parzialmente alternativa d’Europa e chi invece si scaglia contro nettamente.

Tutti però sembrano lasciare passare il messaggio che l’Europa cosi come è, non va.

Cominciamo dal centrodestra.

Forza Italia: “meno Europa in Italia, più Italia in Europa è sulla stessa linea semantica del Nuovo Centrodestra, con “in Europa, prima l’Italia”. Entrambi sottolineano la necessità di una maggiore centralità e importanza del Paese in sede europea, in linea con la tradizionale comunicazione elettorale dei partiti di stampo liberal conservatore.

Ancora più marcate e critiche invece le posizioni espresse da Lega Nord e Fratelli d’Italia. Il partito di Salvini ha addirittura messo lo slogan delle Europee nel simbolo, sostituendo la scritta “Padania” con “Basta Euro”.

Fratelli d’Italia come la Lega compone lo schieramento euroscettico del panorama politico. Giorgia Meloni ha più volte lanciato slogan come “se l’Italia serve all’Euro, l’Euro non serve all’Italia; cosi come nella comunicazione online del partito figurano hashtag come #noeuro.

Discorso simile per Grillo e M5Stelle che al grido di “te la do io l’Europa” propongono un tour per denunciare “quell’Europa surreale, comica, insostenibile che nessuno ha mai raccontato in cui “si aggira un mostro chiamato Euro”

Sul versante del centrosinistra, i primi slogan e l’impostazione della campagna elettorale non sono caratterizzate dalla netta critica all’Europa (ne tantomeno all’Euro) quanto piuttosto si tende a valorizzare l’idea di un’Europa che agisca diversamente.

Renzi ha dichiarato che l’Europa “non è la causa dei nostri problemi”, puntualizzando tuttavia la necessità di un inversione di rotta soprattutto in materia di regolazione del mercato del lavoro.

SEL e Vendola, che hanno aderito al rassemblement di sinistra ” Altra Europa per Tsipras ” propongono, come sottolinea il nome/slogan stesso del partito, una idea alternativa di Europa, senza mettere in discussione marcatamente la moneta comune.

E’ evidente che, in generale, tutti i principali partiti propongono una visione diversa dello status quo in materia di integrazione europea.

I primi slogan per la campagna delle elezioni europee lasciano intendere però la presenza di forze maggiormente critiche nel centro destra. Con la differenza, al suo interno, che Lega e FdI, i due movimenti più euroscettici, propongono una comunicazione di tipo “negativo” evidenziando le criticità dell’Unione soffermandosi sul tema economico-monetario (“no euro” e “basta euro”). In misura maggiore rispetto FI e NCD che invece trattano dell’idea di Europa nel suo insieme. Al gruppo di euroscettici si aggiunge anche Grillo, il quale punta anch’esso sull’avversione alla moneta unica.

Dall’atro lato, il PD, pur proponendo un cambio di registro, è certamente il partito più filoeuropeista. Anche per ragioni ovvie, se si pensa che il leader ha un ruolo istituzionale ed è per funzione in cerca di una linea comune con gli organi e gli esponenti dell’Unione Europea. SEL invece, che sicuramente esprime una certa criticità alle misure di austerity dell’UE, diversamente dagli altri euroscettici imposta una comunicazione di tipo “positivo” tesa più a proporre “un’altra Europa” piuttosto che sottolinearne le criticità.

Quale comunicazione paghi di più in termini elettorali è presto per dirlo, anche perché sarà necessario vedere come e se questi slogan si declineranno coerentemente nel programma elettorale e nel posizionamento partitico nel Parlamento Europeo (alcune forze ancora non hanno deciso definitivamente).

@barbadilloit

Giuseppe Vargas

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