Dalle consultazioni sono emersi alcuni dati. «Abbiamo adesso 3mila grandi elettori, scelti con il metodo della preferenza che rappresenteranno il nucleo che animerà il congresso nazionale di marzo» hanno spiegato i responsabili. Ma, accanto a questo, la scheda elettorale “chiedeva” ai cittadini di rispondere su dieci quesiti (dall’euro ad Equitalia, dalle slot machine alla lotta all’evasione fiscale): «Su alcune domande vi è stato un plebiscito – ha spiegato Meloni – ad esempio sul mantenimento del reato di immigrazione clandestina. Su due domande vi è stata una forte maggioranza: sia sulla riapertura delle case chiuse che, soprattutto, sull’Euro: il 70% dei cittadini ha espresso la convinzione che – se l’Europa non dovesse accettare di rinegoziare i suoi parametri – uscire dall’Euro deve essere considerata una possibilità». Significativa, a proposito di questo, la partecipazione alle primarie di Fratelli d’Italia di due professori ed economisti di spessore che animano il fronte euro critici come Claudio Borghi e Antonio Rinaldi.
Dati, questi, che lanciano Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale come un partito che intende giocare molto sul senso politico di queste Europee. Lo ha spiegato senza mezzi termini Guido Crosetto: «Non è detto che faremo parte del centrodestra. E anche in Europa occorrerà verificare quanto sia compatibile la permanenza nel gruppo (il Ppe, ndr) che sostiene la politica monetaria adottata dall’Ue fino a questo momento».
Grande attenzione, ovviamente, è stata riservata alla scelta del simbolo con cui si andrà al voto. Alla fine ha vinto il simbolo matrioska (terzo classificato il simbolo che ripresentava in toto il simbolo di An con la scritta Fratelli d’Italia in basso): «Unisce la tradizione di Alleanza Nazionale con l’innovazione rappresentata da Fratelli d’Italia», ha spiegato il leader di Fdi. Una scelta che, secondo gli animatori, tutela tutte le richieste che in questi mesi sono provenute tanto da chi è fuoriuscito dall’allora Pdl proprio per chiedere più partecipazione, quanto da chi (come il Movimento per An) auspicava la ripartenza del processo politico della destra a partire da un simbolo riconosciuto da tutti (la sua preferenza era per il ritorno anche grafico di An). Si aspettano, adesso, i commenti dei diretti interessati.