Berlusconi: non mollo. «Io – ha replicato Berlusconi – sono qui e resto qui, sentendo su di me chiara e forte tutta la responsabilità che mi viene dalla fiducia e dal voto dei cittadini. Resto in campo, più convinto che mai di dover combattere fino alla fine per veder prevalere quello in cui credo profondamente. Chiunque – ha proseguito – in Italia voglia “vedersi riconosciuta da un magistrato una propria ragione deve aspettare anni ed anni. Talvolta un decennio e più. E hanno il coraggio di chiamare tutto ciò giustizia!. Nell’Italia di oggi potremmo tranquillamente dire: “La legge è ugualmente ingiusta per tutti i cittadini”».
Gli scenari. Atto previsto o giustizia a orologeria? Per il Giornale – che dà voce alle tante reazioni degli esponenti di Forza Italia – si tratta di un vero e proprio «assalto alle riforme», con chiaro riferimento al rischio che questo nuovo filone di indagine possa alimentare la voce di chi, da sinistra e non solo, continua a criticare in ogni modo l’accordo raggiunto tra Renzi e Berlusconi (e da ieri anche con Alfano) sulla nuova legge elettorale maggioritaria. Nessun commento ufficiale – come è chiaro davanti a un atto della magistratura – da parte di esponenti politici di centrosinistra né del governo: ma p chiaro come la pressione degli avversari su Matteo Renzi (già accusato di aver dialogato con Berlusconi “pregiudicato”) aumenterà.