La lettera. Chi ha guidato la destra in questi 20 anni stia in prima linea non in prima fila

colonnelliL’attuale sostanziale scomparsa dal panorama politico di un soggetto che interpreti il proseguimento ideale dei filoni culturali e politici della destra Italiana, è solo l’ultimo e più acuto segno di una crisi progettuale di un mondo che è stato incapace di rigenerarsi. Se da un lato si è esaurita una fase che ha segnato il fallimento della destra di governo, nella società, al contrario, esiste un bisogno che va anche oltre l’elettorato tradizionalmente di riferimento della destra Italiana, che chiede, attraverso un atto di umiltà da cui nessuno potrà esimersi, di rappresentare l’evoluzione delle radici storiche e culturali dell’italianità. Lo stato attuale di tutti i soggetti politici che a vario titolo si rifanno alle radici della destra, da Fratelli d’Italia al neonato Movimento per AN fino alla Fondazione Alleanza Nazionale, non permette di ragionare sulla base di vecchie logiche.

Si avverte la necessità di ricreare un “pensiero”, una cultura di destra che accolga le più ampie sensibilità, senza velleitarismi. Il dibattito attorno alla nascita di un soggetto politico unitario non può avere il respiro di un confronto tra addetti ai lavori, né ridursi ad una disputa tattica tra ex apparati. Il discrimine tra tutto questo ed una proposta politica utile all’Italia saranno i contenuti e la credibilità di chi sarà chiamato ad interpretarli con il proprio volto e la propria soggettività. L’Italia ha bisogno di un progetto nazionale capace di rianimare e coinvolgere le forze vive fin qui tradite o non rappresentate negli ultimi anni, quelle forze che da sempre guardano ai valori nazionali, sociali, liberali e popolari che la destra contiene nel suo dna. La nuova destra Italiana dovrà rispondere preliminarmente ad alcune domande che oggi rappresentano il discrimine tra una classe dirigente con un progetto reale di governo e cambiamento, ed un movimento politico residuale rappresentato dagli stessi volti che per vent’anni sono stati classe dirigente.

Per questo nasce AssoDestra, federazione di associazioni, amministratori locali, donne e uomini a droit che da questa visuale vogliono guardare al futuro. Crediamo che la destra sia, ancor prima che un contenitore partitico, un modo di essere, uno stato d’animo, una visione del mondo e della società capace di interpretare i sentimenti profondi di un popolo in cammino nella sua ansia di futuro. In assenza delle ideologie del secolo scorso, l’identità di una comunità politica non risiederà soltanto nel proprio sentire comune, ma nel modello di Stato e nel senso che allo Stato si vorrà dare. L’attuale e ignobile legge elettorale, votata e cavalcata anche da chi oggi si propone come azionista di maggioranza per rimettere insieme un mondo disperso in mille rivoli, ha ridotto le aule parlamentari in luoghi sordi a tutto tranne agli interessi di chi detiene il potere di nomina. Tutto ciò non è più sostenibile, occorre una forte rottura, un messaggio chiaro e coerente: ridare ai cittadini il diritto di scelta del proprio parlamentare. In caso contrario, il nuovo e ipotetico soggetto unitario dovrà porre immediatamente un limite retroattivo di tre legislature per i nominati.

È una battaglia di civiltà sulla quale chiediamo coraggio e coerenza. Soltanto una politica che abbia riacquistato la propria credibilità potrà affrontare le emergenze economiche e sociali che affliggono oggi il nostro Paese. Come immaginiamo la destra futura? Avanguardia e tradizione, polo attrattivo che, unitamente ad una ridefinizione delle sovranità, dovrà essere in prima linea nella costruzione di una Patria Europea realmente rappresentativa, efficiente e democratica, definendo chiaramente l’orizzonte di un’ Europa Federale, meno assoggettata al potere finanziario e più attenta alle esigenze e all’integrazione tra popoli. La immaginiamo attenta ai nuovi bisogni sociali che non necessariamente interrogano la politica sul versante economico, pur fondamentale, ma chiedono la ridefinizione di una gamma di diritti e doveri.

Immaginiamo una destra dove i ragazzi e le ragazze non siano relegati in pseudo movimenti giovanili perché siamo convinti che sia il partito a dover essere giovane. Immaginiamo una destra laica e rispettosa di ogni religiosità, una destra che parli di diritti civili affermando la centralità sia della famiglia che dell’individuo, solidale e non assistenzialista, interclassista, che faccia della giustizia una priorità sociale in ogni suo aspetto.

Vogliamo una destra che sappia imparare dagli errori per poi rinnovarsi, dove la classe dirigente dell’ultimo ventennio stia in prima linea, ma non in prima fila, per promuovere e favorire un vero ricambio multigenerazionale. Per questi ed altri motivi vogliamo partecipare, dialogando con tutti, alla costruzione di un soggetto politico che torni a rappresentare la destra Italiana, ritenendo la sua stessa presenza indispensabile per la vita democratica nazionale. In Italia da sempre c’è tra la gente un desiderio, una spinta ideale, una aspirazione nel ritrovarsi in una comunità che sappia rappresentare prima di ogni cosa l’interesse nazionale, Italiano ed Europeo, narrando al futuro una storia millenaria in armonia con l’oggi. Chi dovesse sfuggire al dovere storico di donare al popolo Italiano un simile spazio di rappresentanza, rifugiandosi nei recinti del passato o negando l’opportunità di un nuovo inizio per calcoli personalistici, se ne assumerà la responsabilità, non solo nei confronti di chi sta vivendo questo travagliato periodo, ma da chi verrà dopo di noi, dai nostri figli. Perché se un contenitore si fa per le elezioni, una vera comunità si costruisce per le generazioni.

(AssoDestra riunisce una serie di realtà: “Nuovi Volti per la Nuova Destra”, “Adesso Noi” – questi protagonisti dell’occupazione simbolica della Fondazione Alleanza Nazionale -, “Onda Futurista”, “Fare Squadra”, “LiberaMente”. L’associazione si pone come interlocutore in vista di una eventuale stagione costituente, dialogante ma distinta, sia con gli amici di Fratelli d’Italia, sia dal neonato movimento per Alleanza Nazionale. Ne fanno parte, tra gli altri, Valerio Lamorte, Silvia Pispico, Maurizio Miceli, Andrea Titti, Alberto Russo, Ivan Di Biase e Cosimo Damiano Lisi)

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