Paolo Di Canio, intervistato dalla divisione sportiva britannica del tentacolare network creato da Rupert Murdoch, rivela aspetti assolutamente inediti: “Non c’era nessun problema con lo spogliatoio. Sono state scritte molte cose non vere a riguardo. Anzi, ho ricevuto molti messaggi dai miei ex giocatori che mi hanno ringraziato per il tempo passato ad allenarli e per averli aiutati a crescere come calciatori”. Di Canio continua ad avere le idee ben chiare: “Quando ti ritrovi con ben quattordici innesti, molti dei quali sono alla prima esperienza in Premier League e nel campionato inglese, è naturale che ci voglia tempo per assemblare la squadra e perché i nuovi si adattino al calcio britannico. Come ho già ripetuto molte volte, sono certo che se fossi rimasto più a lungo sarei stato capace di sviluppare le potenzialità di questo Sunderland e di dare soddisfazione ai tifosi”. La gratitudine, comunque, per Di Canio non è il sentimento del giorno prima: “Quando sono arrivato lo scorso anno con l’obiettivo di salvare la squadra dalla retrocessione, fui davvero felice di aver avuto un’opportunità per allenare in Premier. Mi sono avventurato in una vera e propria sfida ma ottenni quello che avevo chiesto e la fantastica partita vinta contro il Newcastle è qualcosa che rimarrà per sempre nella mia mente. Resto fiducioso nelle mie capacità da tecnico e voglio allenare ancora qui, in Inghilterra, il più presto possibile. Quando accadono cose del genere è importante prenderla sempre per il lato positivo. Ho imparato tantissimo nel mio breve periodo a Sunderland e sono certo che tutto ciò che ho imparato farà di me un mister migliore nel mio prossimo lavoro”. E infine: “Anche se è finita prematuramente, voglio ringraziare il Sunderland per avermi dato l’opportunità di allenare per la prima volta nel massimo campionato inglese”.