La lettera. Se il politico ritorna ad essere coraggioso per il bene comune

ballaDal nazionale al locale, la crisi di un partito nasce nel momento in cui si smette di credere nei valori che un simbolo o che un partito porta avanti da anni. Da tempo l’arrivismo e la carriera politica che avanza, lasciano dei vuoti di ideali che spengono la passione per ciò che si fa cedendo al “canto della sirena” del potere. Per alcuni è normale ma cosa traspare al cittadino che vota quel simbolo e quella persona? Oltre a sentirsi tradito, il cittadino perde fiducia nelle istituzioni e nella figura di chi ha votato alimentando delle sterili polemiche del “sono tutti uguali” e “non serve andare a votare”. Niente di più sbagliato! Votare è lo strumento che i  cittadini hanno a disposizione. È il più nobile strumento che ci permette di esprimere una cultura e un’idea nella quale si crede. Niente di più bello, fino a quando il voto diventa mezzo di scambio per permettere giochi e manovre dal poco chiaro fine.

Chi tende a paragonare il partito come un albergo, dove soggiornare solo per racimolare voti ed ottenere qualcosa in cambio non deve essere incentivato come “eroe” ma deve chiarire i perché, non è condannabile il principio ma il fine.

Nel caso in cui vengano meno i presupposti si fa presto a voler cambiare casacca e gettare quel simbolo che in campagna elettorale diventa il miglior compagno e supporter. Dire basta a questo sistema sia a destra che a sinistra è importante. Ripartire dalle battaglie primordiali e credere fermamente nella politica volta al bene comune, del proprio comune e del Paese è d’obbligo per chi ogni giorno spende il suo tempo e il suo nome in modo pulito, per far si che ci si possa riproporre o proporre con nuove battaglie a sostegno del cittadino, potendo rimediare dove possibile e accettando i propri limiti.

L’uomo politico spesso viene visto come un soggetto vanitoso e senza sentimenti ma c’è da dire che esponendosi in prima persona è importante garantire, giocandosi l’onore e la faccia senza potersi infangare le mani ma consumarle per nobili fini, credendo in qualcosa. È questo ciò che manca al giorno d’oggi, all’epoca dei finti politici truffatori, degli arrivisti e ai saltimbanco di simboli.

Dare e mantenere l’immagine della politica pulita e raffinata è l’unica missione che chi la pratica ha. Lo insegna la preghiera del politico onesto: “Donami il tuo coraggio, Signore, per mettermi al servizio dei fratelli. Anche oggi. Anche domani. Fino a quando tu vorrai.”

Serena Leo

Serena Leo su Barbadillo.it

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