Chi tende a paragonare il partito come un albergo, dove soggiornare solo per racimolare voti ed ottenere qualcosa in cambio non deve essere incentivato come “eroe” ma deve chiarire i perché, non è condannabile il principio ma il fine.
Nel caso in cui vengano meno i presupposti si fa presto a voler cambiare casacca e gettare quel simbolo che in campagna elettorale diventa il miglior compagno e supporter. Dire basta a questo sistema sia a destra che a sinistra è importante. Ripartire dalle battaglie primordiali e credere fermamente nella politica volta al bene comune, del proprio comune e del Paese è d’obbligo per chi ogni giorno spende il suo tempo e il suo nome in modo pulito, per far si che ci si possa riproporre o proporre con nuove battaglie a sostegno del cittadino, potendo rimediare dove possibile e accettando i propri limiti.
L’uomo politico spesso viene visto come un soggetto vanitoso e senza sentimenti ma c’è da dire che esponendosi in prima persona è importante garantire, giocandosi l’onore e la faccia senza potersi infangare le mani ma consumarle per nobili fini, credendo in qualcosa. È questo ciò che manca al giorno d’oggi, all’epoca dei finti politici truffatori, degli arrivisti e ai saltimbanco di simboli.
Dare e mantenere l’immagine della politica pulita e raffinata è l’unica missione che chi la pratica ha. Lo insegna la preghiera del politico onesto: “Donami il tuo coraggio, Signore, per mettermi al servizio dei fratelli. Anche oggi. Anche domani. Fino a quando tu vorrai.”