Milan. Kakà infortunato rinuncia allo stipendio: è davvero felice solo il cassiere di via Turati

kaka_milanL’assist di Kakà alla spending review: dopo l’infortunio il brasiliano ha deciso di auto-sospendere il suo stipendio e di far risparmiare alla società il costo del suo ingaggio per tutto il periodo che gli occorrerà per ritornare a calcare il prato verde di San Siro.

A primo acchitto l’iniziativa di Riccardino sembra essere una cosa bellissima, piena di sensibilità e di attenzione specialmente in un momento di crisi serrata come l’attuale. Ma, probabilmente, non è così. Anzi. La rinuncia di Kakà all’ingaggio potrebbe rivelarsi un vero e proprio boomerang (in fondo starà fuori un mesetto scarso…) o, quantomeno, assolutamente irrilevante per le tasche dei tifosi del Milan.

In primo luogo non ci risulta che il club di via Turati sia un ente pubblico e, quindi, il denaro risparmiato non sarà un sollievo per il contribuente tartassato ma solo per le casse della squadra rossonera, quindi di una società privata. In seconda battuta non è stato annunciato che il ‘tesoretto’ derivante dalla spontanea rinuncia allo stipendio da parte di Riccardino Kakà servirà a far scendere il prezzo dei biglietti, degli abbonamenti o di un solo articolo del merchandising del Milan. Anzi, c’è già il cassiere rossonero che si sfrega le mani: l’uscita politicamente ultracorretta di Kakà potrebbe allungare di molte settimane la luna di miele tra i tifosi ed il revenant brasileiro. E, di conseguenza, più interesse, più ammirazione uguale più magliette numero 22 vendute (al prezzo di 95 euro l’una, senza ribassi of course!).

Insomma, sarà un gesto nobile ed altruista in tempi grami dove l’egoismo la fa da padrone (non ricordiamo però epoche più ‘generose’ tranne l’età dell’oro dei miti di mezzo mondo…) ma l’unico veramente felice sarà il cassiere del Milan. 

Bruce Grobbelaar

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