F1. Solita storia in Arabia: Red Bull avanti, Leclerc terzo

Settimo all'esordio Oliver Bearman, il pilota più giovane della storia a guidare una Ferrari in Formula 1

La Formula 1 non si ferma e per la seconda gara del 2024 si sposta sulle rive del Mar Rosso, a Jeddah, sede della quarta edizione del Gran Premio dell’Arabia Saudita: 6174 metri, 27 curve, medie da oltre 250 km/h in qualifica, il cittadino saudita è uno dei tracciati più veloci e pericolosi del Campionato.

Confermato lo svolgimento del Gran Premio di Sabato, come in Bahrain, per rispettare l’inizio del Ramadan.

La Pirelli sceglie le mescole centrali della gamma, portando le C4 (Soft), le C3 (Medium) e le C2 (Hard).

 

Le prove libere

La tre giorni saudita, cominciata il Giovedì, vede subito il primato di Max Verstappen nelle FP1, col tempo di 1’29”659 (Soft), tempo poi migliorato da Fernando Alonso nella sessione del pomeriggio: nelle FP2, lo spagnolo dell’Aston Martin si è classificato primo, in 1’28”827 (Soft).

Il venerdì, invece, si apre con un gran colpo di scena: Carlos Sainz, già claudicante, è costretto al forfait per l’appendicite.

Operato, lo spagnolo è sostituito dal terzo pilota della Ferrari, il britannico Oliver Bearman, classe 2005, già portacolori della Prema in Formula 2.

Nelle FP3, Verstappen è primo, in 1’28”412 (Soft), mentre l’esordiente Bearman – col numero 38 – è buon decimo (sempre sulle Soft), col miglior giro siglato in 1’29”306.

 

Le qualifiche

In generale, vista la vicinanza dei piloti nelle libere, le prove ufficiali si annunciano piuttosto serrate.

Nella Q1, Verstappen ottiene la prima piazza, fermando il cronometro sull’1’28”171 (Soft), poi replicando nella Q2, abbassando fino al riferimento di 1’28”033 (Soft).

La Q3, manche decisiva, vede confermarsi l’olandese della Red Bull: a Verstappen basta un unico giro – il primo – per conquistare la pole position, in 1’27”472 (Soft).

Ottimo Charles Leclerc (1’27”791), abile a scavalcare all’ultimo tentativo Sergio Perez (1’27”808; primo run della Q3), sull’altra Red Bull e a issare la sua Ferrari SF-24 in seconda piazza; quarto Fernando Alonso, quinto Oscar Piatri, sesto Lando Norris, poi George Russell, Lewis Hamilton, Yuki Tsunoda e Lance Stroll, decimo.

Nel complesso, da rimarcare la prestazione di Bearman, qualificatosi undicesimo (il suo tempo miglior, 1’28”642, valido per la Q2).

 

La gara

Per affrontare la sezione iniziale del Gran Premio, Bearman e Valtteri Bottas scelgono le Soft, i restanti diciotto, le Medium.

Allo spegnimento dei semafori, Verstappen tiene la testa, mentre Leclerc deve difendersi, di forza, da Perez; alla fine del giro 1, l’esordiente Ferrarista è undicesimo, in lotta con Tsunoda davanti a lui.

Lotta anche tra Perez e Leclerc, col messicano che – giro 4 – massimizzando la scia, grazie al DRS, si porta secondo all’interno della prima frenata.

Il primo colpo di scena di giornata arriva alla tornata numero 6: Stroll, nono, rompe la sospensione anteriore sinistra contro un muretto, per poi finire contro le barriere opposte, all’esterno della curva 22.

Entra in pista la Safety Car e diversi piloti, tra cui quelli della Red Bull, Leclerc, Oscar Piastri, Alonso, Bearman, passano alle Hard; non Norris, né Hamilton, che si ritrovano primo e terzo.

Si riparte dal giro 10 e Norris riesce a confermarsi al vertice, al contrario del compagno Piastri, che perde la quinta posizione (guadagnata in pit lane) a vantaggio di Charles Leclerc, tanto quanto Tsunoda l’undicesima su Oliver Bearman.

Al giro 13, Verstappen e Perez vanno all’attacco – sul rettilineo – scalzando, rispettivamente, Norris e Hamilton dalle rispettive piazze virtuali; all’inizio del passaggio successivo, Bearman scalza Zhou Guanyu (ancora sulle medie del via) ed entra in zona punti.

Anche Leclerc ricomincia a macinare e al giro 15 sorpassa Hamilton per la quarta posizione, lasciando il britannico della Mercedes a misurarsi con le sue gomme usurate.

Più indietro, in seguito ad un confronto diretto con Niko Hulkenberg, Bearman ha ragione del tedesco della Haas (giro 21), issandosi nono.

Il monegasco (giro 27) si riporta terzo, scavalcando Norris (ancora sulle medie del primo stint) in fondo al rettilineo principale.

Se i primi gestiscono, poco più dietro, il confronto, è molto più ravvicinato.

Hamilton, dopo aver strenuamente resistito su Piastri, si ferma ai box per la prima sosta al termine del giro 36 (da medie a morbide): da quinto l’inglese scende nono.

La scelta del britannico è imitata dall’alfiere della McLaren alla tornata successiva (anche Norris per le morbide); nonostante il cambio anticipato, Hamilton si ritrova alle spalle dello stesso numero 4, quando questi torna in pista.

Pur sulle morbide, vista anche la costanza di tutte le mescole, davanti a loro Bearman controlla piuttosto bene la situazione.

Alla fine dei cinquanta giri in programma, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Max Verstappen, vincitore in Arabia Saudita, con Perez secondo a completare la doppietta della Red Bull.

Terzo, sul podio, Charles Leclerc con la Ferrari: il monegasco è stato anche l’autore del giro più veloce, in 1’31”632, con annesso punto bonus, segnato proprio nella tornata conclusiva.

Quarto Oscar Piastri, poi Alonso e George Russell.

Settimo, un ottimo Oliver Bearman, il pilota più giovane della storia a guidare una Ferrari in Formula 1: il classe 2005, abile a gestire le gomme più dure, conquista sei punti, alla prima gara in assoluto nel Circus.

Alle sue spalle, Norris e Hamilton, mentre ha chiuso la zona punti Nico Hulkenberg, decimo con la Haas.

Prossimo appuntamento, tra due settimane, a Melbourne, che ospiterà il Gran Premio d’Australia.

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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