Segnalibro. L'”inverno demografico” in Italia, l’annuncio della fine di una civiltà?

Le edizioni La Vela pubblicano "Generare il futuro", atti del convegno senese sulla denatalità. Analisi, ricerche, dati per risalire la china

Denatalità

L’”inverno demografico”, la “glaciazione demografica” in Italia: così è stata definita la pericolosa denatalità che da anni attanaglia l’Italia annunciando, in prospettiva, un pesante inverno della civiltà europea. Il 2023 è stato l’anno con il minor numero di figli dall’Unità d’Italia. Alla decadenza e all’impotenza politica dell’Europa si aggiunge anche lo sfinimento, la scomparsa dei popoli. O, quanto meno, questo è il rischio reale. Pertanto, ben vengano gli studi e i convegni che hanno lo scopo di chiarire le cause, svelare le dinamiche, offrire cifre, dati, modalità utili a risalire la china per restituire alla civiltà europea le possibilità che un numero maggiore di uomini e donne possano fare figli ed essere parte attiva di una crescita di generazioni grazie a politiche di governo che incentivino la nascita di bambini.

Ci sono più fattori che concorrono alla definizione del fenomeno della denatalità: si fanno meno figli per consumismo, perché talvolta le coppie non possono assumere responsabilità a causa della disoccupazione ancora eccessiva che non permette alle giovani coppie di scegliere il proprio futuro. Secondo motivo, quando un certo numero di giovani in età produttiva (dopo esser stato un costo per la famiglia e la nazione) sceglie di andare all’estero a lavorare rafforzando il sistema economico di altri paesi, indebolendo il proprio e magari facendo figli che vivranno in altri paesi. Giovani che rappresentano solo un costo per il proprio paese: dalla nascita all’età adulta. Altro motivo della diminuzione secca di nascite, il ricorso all’aborto inteso come contraccettivo con centinaia di migliaia di bambini uccisi ogni anno. Da non escludersi, indirettamente, il costante aumento di immigrati che di fatto sbilancia nelle nazioni europee la presenza di popolazione autoctona per l’immissione di popolazione allogena.

Sul tema “Demografia e famiglia: generare futuro” si è tenuto il 23 marzo scorso, a Siena, un convegno dove sono stati affrontati la denatalità e l’inverno demografico. In questo incontro sono stati offerti spunti, analisi, riflessioni, commenti, schemi, verifiche di andamenti. Ora sono stati pubblicati gli atti che rappresentano un documento valido per capire il fenomeno e per trovare una soluzione. Il volume, edito da La Vela, si intitola Generare futuro, ed è a cura di Cinzia Buccianti, docente di Demografia nell’Ateneo senese.

I lavori affrontano il dato secondo il quale la natalità e la famiglia, negli ultimi sessanta anni, hanno subito trasformazioni notevoli marcando differenze profonde rispetto al passato. Viene messo in evidenza il dato che l’uomo, con vari mezzi, anche scientifici, può controllare la nascita quanto la morte e quindi essere arbitro, più di prima, delle dinamiche e delle scelte di nascita o soppressione della vita incidendo molto negli equilibri della popolazione. Le vicende legate alla vita e alla morte, in questo modo, assumono un significato differente e conferiscono un valore minore proprio all’esistenza. I temi trattati sono la decrescita della popolazione, l’analisi della famiglia nel Seicento, l’invecchiamento demografico, la politica demografica cinese e quella dei singoli Paesi europei, il problema dello spopolamento dei borghi e dei paesi isolati, la nascita dell’economia della Terza età. Uno strumento utile per comprendere il fenomeno della denatalità ma nello stesso tempo materiale per fornire spunti per una politica che possa favorire una tendenza contraria.

AA. VV., Generare futuro. Saggi su denatalità e inverno demografico, a cura di Cinzia Buccianti, La Vela ed., pagg. 179, euro 18,00

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Manlio Triggiani

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