“Il pensiero di Nizza” e i confini culturali dell’italianità

Il Settimo Sigillo pubblica la raccolta completa 1995-2006 della rivista che cento anni prima era stata chiusa d'ufficio dal governo francese

Il Pensiero di Nizza

Il Pensiero di Nizza

Che il passaggio di Nizza dal Regno di Sardegna alla Francia nel lontano 1860 sia stata un’assurdità di proporzioni inaudite consumatasi contro il Principio di Nazionalità – nello specifico quella Italiana – e contro la Storia, è cosa nota e risaputa e non solo perché il nizzardo Giuseppe Garibaldi (1807-1882), uno dei quattro Padri della Patria Italiana, mai perdonò alla dinastia Sabauda tale atto. Il tutto avvenne tramite un Plebiscito tenutosi nell’aprile 1860 in modi, termini e procedure mai chiariti. Alla fine, il Regno di Sardegna si lasciò imbrigliare dal pur potente e navigato Stato francese incorrendo nella trappola plebiscitaria. In tale contesto a Nizza vi fu una battaglia anche livello di testate politico-culturali la maggioranza delle quali, Il Nizzardo, La voce di Nizza, Il Pensiero di Nizza, erano schierate per la Italianità della città. L’esito del Plebiscito fu sorprendente in quanto, la stragrande maggioranza degli elettori volle l’annessione di Nizza alla Francia.

Per gli italiani di Nizza, molti dei quali abbandonarono la città, fu una sconfitta cocente che non fece mai venir meno la Causa di Nizza Italiana. Molti italiani, su tutti Giuseppe Garibaldi, non si arresero tant’è, che nel 1871, attraverso i Vespri Nizzardi, una insurrezione popolare cercò di staccare la città dallo Stato francese. L’obiettivo non venne raggiunto, ma non vi fu resa totale visto che, anche a livello giornalistico la Causa non venne meno. Fra le varie testate, Il Pensiero di Nizza fu una delle più combattive tant’è, che turbando i sonni dello Stato francese, nel 1895, in sfregio e spregio alla libertà di pensiero, il Governo transalpino ne decretò la soppressione.

Cento anni dopo quell’atto repressivo, Il Pensiero di Nizza ritornò in vita. Correva l’anno 1995 allorquando Achille Ragazzoni e Guido Vignoli, due storici di indiscusso valore, appassionati alla storia di Nizza, fecero rivivere la testata sottotitolata bollettino semestrale di studi nizzardi e tendaschi. Il Pensiero di Nizza assurse a vita nuova con l’uscita del n. 1, gennaio-giugno 1995.

Edito e diretto da Giulio Vignoli, il bollettino si dotò di un comitato scientifico formato da Lorenzo De Angelis, Massimo De Leonardis, Antonio Fontana, Stefano Monti Bragadin; capitanato da Achille Ragazzoni, il comitato di redazione vide la partecipazione di Aurelio Iperti e Reinat Toscano.

Nel presentarsi con un editoriale dal titolo significativo, «Cent’anni dopo», la redazione si rivolse «ai molti cultori della lingua italiana» in primo luogo viventi a Nizza, per studiare, trattare e riflettere di tematiche storiche, letterarie, folcloristiche. Da non tralasciare l’attenzione che Il Pensiero di Nizza pose alla drammatica cessione delle Italianissime città di Briga e Tenda alla Francia, causa il Trattato di Pace del 1947 imposto all’Italia dai vincitori del secondo conflitto mondiale.

Per quanto la rivista non portasse avanti un discorso irredentista, ma solo rimarcare la intangibile esistenza di «confini culturali», gli animatori de Il Pensiero di Nizza versione 1995 vollero rivendicare le radici italiane della città.

Non appena rivide la luce, ci furono grandi polemiche: un uragano di accuse investì Il Pensiero di Nizza tacciato di «revanscismo», «irredentismo», «sciovinismo», «mire fascistiche» e di compromettere addirittura le relazioni fra Italia e Francia.

Per la documentazione dei fatti, rendendo un utile servizio alla Storia, recentemente, il Settimo Sigillo di Roma ha pubblicato integralmente la Raccolta Completa 1995-2006 de Il Pensiero di Nizza. In tal modo, il lettore, appassionato o curioso che sia, ma anche a digiuno di notizie storiche, potrà farsi un’idea sul ruolo svolto da una testata da più parti malvista e ghettizzata, in Francia e nel nostro paese; ma quest’ultima non fu una novità.

*Il pensiero di Nizza, la raccolta completa 1995-2006, Settimo Sigillo

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Michele Salomone

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