In memoria di Marchal. Addio Jack, rat noir per sempre

Enrico Nistri: "Non lo vedevo da anni, l’ho sentito l’ultima volta nell’ormai lontano maggio del 2010, quando ebbi notizia della morte di Susanna Tre Re"

Il topo nero di Jack Marchal

Non lo vedevo da anni, l’ho sentito l’ultima volta nell’ormai lontano maggio del 2010, quando ebbi notizia della morte di Susanna Tre Re, la ragazza che, ammirata del suo talento di fumettista, aveva proposto e forse in certo qual modo imposto la pubblicazione in Italia della Voce della Fogna. Anch’io partecipai alle fasi iniziali della rivista, che si stampava a Firenze nella tipografia Merciai, dalle parti di Gavinana, e mi ha sempre stupito scoprire come persone più giovani di me mi ricordino con simpatia e con ammirazione per quell’esperienza.
Prima della nascita della “Voce della Fogna”, l’avevo conosciuto a Firenze, dove veniva spesso, ospite di Marco Tarchi.A quell’epoca era dirigente del Parti de Forces Nouvelles, un movimento di estrema destra molto più culturalmente raffinato del Front National dell’istrionico Jean-Marie Le Pen, che poi l’avrebbe inglobato. Ricordo ancora le passeggiate con lui, nell’inverno 1973-74, dalle parti del castello di Vincigliata (all’epoca una tappa obbligata per chi visitava con un po’ di agio Firenze) e le osservazioni divertenti che faceva in un simpatico italofrancese. Anche se i suoi gusti musicali non mi esaltavano (sono sempre rimasto, in tema di musica “alternativa”, alla Budapest di Leo Valeriano) debbo riconoscergli, oltre alla virtù della coerenza, il dono dell’autoironia, che poi rappresentava il punto di forza della “Voce della Fogna”. Mi ricordo ancora, proprio durante una di quelle passeggiate, quando mi raccontò la barzelletta sull’antisemita francese convinto che gli ebrei fossero colpevoli anche dell’affondamento del Titanic: “Iceberg, c’est français ça?” (come dire, “Iceberg è un cognome ebraico”). Tutti gli umoristi sono bravi a prendere in giro gli altri, pochi (soprattutto a sinistra) a sorridere o ridere di se stessi.
Addio, Jack, rat noir per sempre!

Enrico Nistri

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