Segnalibro. Il racconto di Simenon sull’odio che avvelena la vita delle sorelle Léopoldine e Mathilde

Adelphi manda in libreria l'ennesimo romanzo dello scrittore francese. Un caleidoscopio di sentimenti causati dagli "scheletri nell'armadio"

Le sorelle Lacroix di Simenon

La grandezza di Georges Simenon è nella grande capacità di scrittura, nella rapidità con la quale fissa sulla carta i personaggi e la profondità dei caratteri umani che coglie soprattutto nei suoi “romanzi duri” (romans durs, che definiva anche semplicemente romans romans per distinguerli dalla sterminata serie dei gialli di Maigret). Simenon è un caso raro di scrittore che mette insieme la qualità e la quantità (scriveva circa ottanta cartelle al giorno e alla rilettura le variazioni e correzioni erano minime). Ma ciò che maggiormente colpisce nei libri dello scrittore belga è senz’altro la profonda conoscenza dell’animo umano che è sempre stata la bussola per orientare i personaggi, le situazioni, i rapporti fra uomini, la narrazione. Il risultato è una grande produzione (circa 500 fra romanzi e gialli), prodigiosa dal punto di vista qualitativo, che illustra il carattere, le debolezze, la forza, la tenacia dell’animo umano nelle vicende della vita. Una grande prova dei rapporti difficili da tenere, stavolta in famiglia, è l’ultimo romanzo pubblicato da Adelphi, Le sorelle Lacroix.

La trama è complessa ma si dipana nella difficoltà di rapporti in una famiglia che vive in una grande casa, appartenuta in passato a un ricco notaio, padre delle due donne. Una famiglia che ha segreti che risalgono a vari anni prima, quando le due sorelle iniziarono a costituire ognuna la propria famiglia. Conoscono bene i due motivi che le separano ma non ne parlano, sono veri e propri inconfessabili “scheletri nell’armadio”. Anche i caratteri dei personaggi mostrano squilibri causati da quella tesa realtà casalinga. La narrazione si svolge principalmente intorno alle sorelle del titolo, Léopoldine e Mathilde, che hanno un rapporto sempre competitivo, conflittuale, spesso dominato da silenzi e rimarcato da sguardi, sottintesi, parole dette e altre non dette. Simenon rende la lettura volutamente claustrofobica, con gli spazi sempre più ridotti in quella casa pur così ampia, dislocata su due ampi piani. Infatti, il segreto antico che ha cambiato i rapporti fra le sorelle ha originato un forte odio che ogni tanto esplode. Un romanzo con risvolti psicologici importanti frutto dello stato d’animo fra le due sorelle arricchito da una serie di sentimenti senza fine, frutto di rancore, livore, odio, meschinità.

Georges Simenon, Le sorelle Lacroix, Adelphi ed., pagg. 171, euro 18,00 (Trad. di Federica e Lorenza Di Lella)

Manlio Triggiani

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