Arriva “Nope”, il viaggio horror sull’atto tutto umano del guardare

C’è una nuvola misteriosa in cielo, immota, quasi dipinta, sospetto del peggio che sta per giungere

La locandina del film “Nope”

Nella calura delle giornate estive spesso cerchiamo rifugio e ristoro nelle sale cinematografiche. E proprio in queste settimane balza all’occhio il nuovo film di Jordan Peele, regista newyorkese che nel 2018 ha ottenuto un meritatissimo premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale col film “Get Out – Scappa”. Ora torna nelle sale con la pellicola “Nope”, che già nel suo nome riflette lo stile e poetica di Peele, quella comunicazione “tra le righe” che invita lo spettatore a pensare, riflettere, non trovare un’unica interpretazione nella messa in scena che propone.

C’è una nuvola misteriosa in cielo, immota, quasi dipinta, sospetto del peggio che sta per giungere. E ad accorgersene è proprio il protagonista (Daniel Kaluuya), che va oltre la mera osservazione superficiale e si accorge dell’essere nascosto nella massa vaporosa. Un’entità cosciente che agisce come un predatore instancabile, curioso, a cui Peele ha dato connotazioni fisiche ben definite e affascinanti. 

Ma non sarà questo alieno il vero elemento da temere, piuttosto l’insistente ricerca del profitto e successo a discapito di qualcuno o qualcosa. Lo spettacolo in pasto al pubblico che da sempre è abituato ad un fugace, poco condito ma ben impiattato show. Non c’è tempo di pensare, di andare in fondo. Ridi e basta, anche di fronte al dolore.

Il film stesso parte con la scimmia Gordy che colpisce con violenza il cast di uno show televisivo, in cui è protagonista da tanti anni. Il mero intrattenimento giustifica lo sfruttamento di un animale, trattato di fatto come un umano, o peggio, come spettacolo stesso. Le risate da sitcom lasciano spazio alle urla di chi tutto questo non se l’aspetta.

Lo stesso Jupe, bambino attore nella serie nonché unico sopravvissuto a quell’attacco, sfrutta la sua fama ormai marcita e l’incidente stesso, allestendo un museo personale dedicato a quello show. 

Lui vuole incarnare la figura del prescelto, del domatore, pensa di aver controllato Gordy e si sente legittimato a sfruttare un altro essere vivente. Di fatto crea un patto con l’entità in cielo: altro show altra corsa. 

Lo stesso protagonista Oj e sua sorella vorranno a tutti i costi catturare preziose immagini dell’ufo, per mandarlo ad Oprah, per farci qualche soldo dopo che sarà diventato virale. 

Ma che conseguenze potrà avere tutto questo? Quanto vale la propria vita e quella degli altri? 

Nope ci fa andare a fondo, tra i pensieri e immaginazione (perché questa più di ogni altra cosa fa paura) con l’inquietudine a volte comica tipica del suo cinema. 

@kafkanya 

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Virginia Gambatesa

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