Non sono mancate, ovviamente, le polemiche ai danni della Boldrini, accusata da più parti di “protagonismo”. Duro dai banchi della Lega Nord Gianluca Bonanno, che ha dipinto come una “bigotta” manzoniana la terza carica dello Stato. “Dalla sue parole la presidente mi ricorda donna Prassede, una che pensava di avere il monopolio del bene e poi le cose stavano diversamente”. Aspre polemiche anche da parte di Danilo Tonielli, cittadino-a-cinque-stelle, che ha invitato il presidente a rendere “effettivo e non solo simbolico l’inizio dei lavori parlamentari” consentendo alla Camera di affrontare eventuali “pregiudiziali” al testo del decreto già durante questo mese.
Accuse rispedite al mittente dalla stessa Boldrini che ha detto in aula: ” Sono del tutto artificiose le polemiche per la convocazione di oggi della Camera che rappresenta un atto dovuto dal punto di vista costituzionale. Non vi è alcuna forzatura né può prestarsi a qualsiasi strumentalizzazione”. “La seduta odierna – ha aggiunto la Boldrini durante i lavori d’aula – è stata convocata come adempimento espressamente dettato dalla Costituzione; un obbligo che si svolge secondo i principi dettati dall’ordinamento”. Dettaglio formale che non smentisce il particolare interesse, anche in termini ideologici, profuso dal presidente della Camera sui temi della violenza di genere: “Per contrastare il fenomeno del femminicidio – ha detto Boldrini dopo la presentazione del decreto legge – occorre intervenire sul piano culturale iniziando dalle scuole: non basta la sola repressione del fenomeno”.
Le polemiche ai danni della Boldrini arrivano anche da fuori Montecitorio e su ben altri temi. Sono infatti i quattro milioni di euro messi a disposizione per il bando riguardante il rinnovo del siti della camera dei Deputati a far trasalire Francesco Storace, leader de La Destra. Una notizia scovata dal giornale online Linkiesta.it e subito raccolta dall’ex ministro della sanità: “Vorremmo comprendere euro per euro – ha scritto su Il Giornale d’Italia- come si è arrivati ad una cifra che pure se spalmata su tre anni – ma va aggiunta l’Iva, aumento compreso – appare davvero molto elevata. Visto che la Boldrini puntualizza su tutto ci attendiamo che lo faccia anche su un appalto che sembra dover costare come se avessero assunto Bill Gates nel servizio informatico di Montecitorio».
Una denuncia che lo stesso Storace ha accompagnato con alcune domande: “Dalla presidente Boldrini, dal suo portavoce, da un usciere, da qualcuno insomma, ma fateci sapere, per favore e per diritto popolare. 1) è finita la spending review, per cui si può tornare a spendere per i costi della politica? 2) che cosa ha di negativo il sito attuale della Camera, che pure sembra di facile accesso e non sembra affatto male? Che cosa ci si propone di modificare? 3) quali sono le differenze di costi e di servizio tra il sito attuale e quello che verrà? In che cosa consisterà il vantaggio per l’amministrazione e per il cittadino che accede alla Camera via web? 4) la domanda più delicata: è mai possibile che queste iniziative debbano essere sempre assunte sotto Ferragosto, quando gli italiani sono distratti dalle vacanze o maledicono il fatto di non poterle fare?”.
Agli atti non risulta ancora nessuna risposta dal banco della presidenza.