Gin&Noir. Il killer psicopatico tiene in ostaggio i mass media e la città

Le contraddizioni del giornalismo basato soltanto sull'audience nel nuovo thriller di Rocco Ballacchino

“Indagine parallela” di Rocco Ballacchino, romanzo uscito di recente per la nuova collana Giungla Gialla di Ugo Mursia Editore, è un thriller che miscela due elementi non inediti della narrativa di genere: il serial killer che sfida e ricatta una città (tema ampiamente sfruttato nei film d’azione americani e nei poliziotteschi italiani degli Anni Settanta) e la critica ai mass-media che spettacolarizzano il crimine per interessi di bottega (e qui pensiamo a “Quinto potere” di Sidney Lumet). Gli ingredienti, quindi, non sono del tutto originali, ma mischiandoli con mestiere e vigore narrativo si ottiene quasi sempre un valido cocktail.

Ed è così anche questa volta, grazie al fatto che Ballacchino – giallista di lungo corso, tra i fondatori del collettivo Torinoir – in un canovaccio tutto sommato tradizionale introduce un protagonista fuori dagli schemi, il giornalista Luca Moretti «come la birra», quarantenne senza scrupoli, iracondo, spigoloso ed egocentrico, in perenne lotta con i colleghi e con il mondo intero, che si nutre di cibo spazzatura e bottiglioni dell’omonima birra e scorrazza per Torino a bordo di una vecchia Opel Tigra alla quale vuole bene come a una fidanzata.

È lui l’asso nella manica di “Indagine parallela” e intorno allo scorbutico giornalista ruota tutta la trama del romanzo, che inizia con una lettera anonima che non viene presa sul serio: se non verrà annullato uno spettacolo in programma al Teatro Regio di Torino, qualcuno sarà assassinato. Moretti la considera opera di un mitomane e ci dà peso, ma quando due giorni dopo viene effettivamente uccisa una prostituta romena, il giornalista capisce che il serial killer non scherza e ha ingaggiato con lui una strana partita a scacchi. Dopo la prima lettera, infatti, ne arriveranno altre, ci saranno nuovi omicidi e Macchia Nera, così chiamato perché gira su una moto di grossa cilindrata interamente vestito di nero, alzerà la posta del ricatto.

Perché l’assassino ha scelto proprio lui come interlocutore? Per scoprirlo Luca Moretti dovrà scavare nel proprio passato e nell’archivio del giornale, alla ricerca di un articolo di molti anni prima nel quale, probabilmente, si era occupato del futuro serial killer. Lo aiuta la collega Donatella, con la quale in apparenza condivide solo alcune torride notti di sesso ma che in realtà è innamorata di lui. Schiacciato tra le maniacali attenzioni del serial killer, le pressioni della polizia e il clamore mediatico montato ad arte dai colleghi di altre testate e del suo stesso giornale, Luca Moretti rischia di andare in tilt e soprattutto rischia la pelle nel tentativo di smascherare Macchia Nera. Una lotta contro il tempo nella quale il giornalista non potrà contare su nessuno.

Accantonati i toni giallo-soft e l’ironia della precedente serie con la strana coppia composta dal commissario Crema e dal critico cinematografico Bernardini (negli anni scorsi sono usciti sette romanzi per i tipi di Frilli Editore), in quest’opera Rocco Ballacchino intraprende la strada del thriller duro, dimostrando che gli sono congeniali anche stili e linguaggi più crudi. Nel corso della narrazione assume rilievo anche la critica sociale nei confronti di certo giornalismo “usa & getta” e soprattutto dei talk show televisivi che trasformano l’informazione in intrattenimento, sfruttando i drammi umani per fare audience.

*Rocco Ballacchino, Indagine parallela, Ugo Mursia Editore, 287 pagine, 17 euro
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Giorgio Ballario

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