Se Giuseppe Cruciani difende (anche) il sesso dal pensiero unico

L'ultimo saggio del giornalista, ideatore de La Zanzara su Radio24

Giuseppe Cruciani e la copertina di Nudi per Nave di Teseo

La dittatura è brutta sempre. Lo è ancora di più quando, a comandare, sono gli altri. Ecco perché, in mancanza di meglio, è preferibile non cedere né svilire la propria libertà, affittandola ai luoghi comuni. Giuseppe Cruciani ha capito perfettamente quello che resta oscuro per moltissimi che pure, ogni giorno, si accapigliano sui social sui temi del politicamente corretto: dovevamo superare la soglia del secondo decennio del terzo millennio per renderci conto che a nessuno frega assolutamente niente della libertà.

Se da un lato i conservatori si riferiscono a valori cristiani (sempre meno cattolici e sempre più evangelici e protestanti), i progressisti non sembrano lavorare per la liberazione dell’uomo. Piuttosto, per la sostituzione di una morale a un’altra. Insomma, la bêtise – per dirla con Flaubert – resta perfettamente uguale a se stessa: cambiano solo i modi coi quali questa si esprime e opprime.

“Nudi” di Giuseppe Cruciani (La Nave di Teseo, 486 pagg., 19 euro) è, a una prima lettura, una provocazione. In realtà è molto di più. Innanzitutto è un’inchiesta giornalistica che si aggira nei meandri del sesso, nei sottoscala del vizio e nelle villette fuorimano dell’eros in comitiva; ci racconta quello che sappiamo, perché ce lo raccontava il (solito) cuggino, ma ci fa sentire la viva voce di chi davvero fa e gode di quelle cose di cui si favoleggiava nei convegni tra ragazzini infoiati.

Quindi Cruciani raccoglie e mette su carta parte del materiale immenso che, negli anni, ha raccolto sul tema durante le puntate de La Zanzara, il programma di Radio 24 che è saputo diventare un autentico cult dei nostri sciagurati giorni. Bisogna riconoscere – e non era facile né scontato – che i dialoghi radiofonici “funzionano” anche su carta, mantengono il ritmo che è fondamentale. L’ascoltatore de La Zanzara li leggerà ovviamente con le voci dei protagonisti.

Dalla prostituzione al mondo del porno, raccontato dai loro protagonisti e commentato tanto dagli ascoltatori quanto dalle grandi firme del giornalismo e della cultura nazionale su tutti Sgarbi e Feltri ma pure Mario Adinolfi o Mauro Corona. Nell’epoca degli arci-sensibili che si crucciano per i fiori recisi, Cruciani è rimasto l’ultimo a dare voce alle puttane. E non lo fa con la compassione e il compiacimento nascosto della denuncia, offre loro semplicemente il microfono: non sarà il caso di scomodare Maupassant e le sue puttane eroiche però, di sicuro, solo a La Zanzara s’è potuto sviluppare un dibattito serio e complesso su un tema altrettanto serio e complesso come quello della prostituzione.

Costante è, infine, la presenza dalla nemesi di Cruciani, il suo intelligentissimo sodale David Parenzo: non è per niente facile tenere (da liberale autentico e per anni!) il ruolo del coprotagonista-avversario di un programma così rovente nei temi e nel linguaggio.

Senza Parenzo, la Zanzara non sarebbe quella che è. E ciò ci porta a un’ulteriore riflessione: non ha senso essere libertari se il mondo attorno a noi è già abbastanza libero. Cruciani lo ha detto chiaramente, intervistato al podcast Muschio Selvaggio, da Fedez e i suoi compagni a cui ha ribadito che se davvero si compisse il suo sogno del Vaticano che torna ad Avignone, lui – appunto come libertario – non avrebbe più ragione d’esistere. In pratica Cruciani, con la sua trasmissione ogni giorno e con i suoi ultimi due libri (“Nudi” e i “I Fasciovegani”), ci sta dicendo una cosa semplicissima e drammatica: la libertà non è un dono ma una conquista che va difesa con coraggio. Dai luoghi comuni, innanzitutto. E anche, o forse soprattutto, su quei temi che paiono secondari, irrilevanti e non decisivi per le sorti dell’uomo. Come il sesso, appunto. E le scelte alimentari, persino il calcio. E su cui, invece, è facile, fin troppo, allestire delle impalcature ideologiche e culturali, religiose e civili in nome delle quali imporre le proprie visioni, la propria bêtise, al resto del mondo.

*“Nudi” di Giuseppe Cruciani (La Nave di Teseo, 486 pagg., 19 euro)

Giovanni Vasso

Giovanni Vasso su Barbadillo.it

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