Reggio Emilia. Contestata l’intitolazione di Via Norma Cossetto. Barcaiuolo: basta negazionismi, onore a una grande italiana

La commissione toponomastica del Comune ha bloccato la delibera istitutiva

Foiba Rossa, graphic novel su Norma Cossetto
Foiba Rossa, graphic novel su Norma Cossettoetto

“Sembrava che anche la Rossa Reggio Emilia avesse deciso di eliminare il modus operandi negazionista e revisionista, approvando una mozione col fine di intitolare una strada a Norma Cossetto, Medaglia d’oro al merito civile, studentessa torturata, violentata e gettata in una foiba nell’ottobre 1943.
La decisione del consiglio comunale non ha però avuto l’iter sperato:  la Commissione Toponomastica ha bloccato la delibera mettendo in discussione le circostanze stesse della morte della giovane, riportando la presunta mancanza di notizie storiche certe e verificate e calcando la mano sulle ragioni, quasi come se le terribili violenze da lei subite fossero la giusta conseguenza per la figlia di un dirigente locale del Partito Fascista”: questa la denuncia del consigliere regionale di Fdi Michele Barcaiuolo.

“Quello che è avvenuto a Reggio Emilia – dichiara  Barcaiuolo – è deplorevole. Una Commissione, andando ben oltre le proprie prerogative, blocca quanto deliberato dai rappresentati dei cittadini con motivazioni negazioniste e volte a giustificare una barbarie, compiuta da partigiani comunisti e titini, contro una giovane studentessa avente come unica colpa quella di essere italiana  dispiace che ci siano ancora dei rigurgiti di un antifascismo che non ha assolutamente più motivo d’essere da parte di alcune associazioni come Istoreco ed è incredibile come i compagni non riescano a trovare pace con se stessi e ad avere finalmente una visione della Storia italiana univoca. Il solco è stato tracciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella quando definì in modo categorico questi massacri come un genocidio a danno degli Italiani motivato dall’avvento del regime comunista. Auspichiamo pertanto in una marcia indietro per dare il giusto risalto a una pagina di storia da troppo tempo cancellata”.
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Alessandro Mannini

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