Formula 1. Il gioco di squadra della Red Bull fa trionfare Verstappen

L'olandese vince il Gp 70esimo a Silverstone davanti alle Mercedes di Hamilton e Bottas. Ai piedi del podio il ferrarista LeClerc

Il quinto appuntamento della stagione vede il circus protagonista ancora sulla pista di Silverstone.

Non si trattasse soltanto di una gara motoristica in Inghilterra, questa volta ci pensa anche il nome dell’evento a conferire un’aura di epicità, visto che il “Gran Premio del 70° Anniversario” rimanda al 1950, a Silverstone e a quel maggio dove tutto cominciò.

 

La vigilia

Prima che i motori si accendano, viene annunciato il rinnovo del contratto per il 2021 di Bottas in Mercedes, come pure la conferma di Hulkenberg in Racing Point, vista la rinnovata positività di Perez al tampone.

La notizia più importante resta la sentenza dei commissari FIA sul “Caso Racing Point” (secondo le accuse e parte dell’opinione pubblica, questa avrebbe copiato in blocco la Mercedes del 2019) che a seguito della protesta della Renault (nello specifico contro le prese d’aria dei freni della squadra britannica, componente al di fuori della lista di quelli acquistabili), si vede comminata una multa di 400.000 dollari e la cancellazione dei 15 punti ottenuti al Gran Premio di Stiria.

Il verdetto, in verità piuttosto morbido visti quelli che erano sembrati i presupposti, viene immediatamente impugnato dalla Ferrari per ricorrere in appello (intenzione manifestata anche da McLaren e Renault), lasciando campo aperto ad una guerra politica tra squadre che potrebbe avere pesanti ripercussioni su tutto l’ambiente.

 

Le prove libere

Il venerdì serve soprattutto per familiarizzare con la nuova pressione dettata dalla Pirelli per gli pneumatici volte ad evitare i problemi della settimana scorsa: da 25 a 27 psi gli anteriori, da 21 a 22 psi ai posteriori.

L’andamento sul giro, quanto sul passo gara, non deve comunque stupire, visto che le Mercedes si confermano come le auto più veloci, primeggiando al venerdì (Bottas in 1’26”166 per le FP1; Hamilton in 1’25”606 per le FP2) ma anche al sabato mattina (Hamilton in 1’26”621).

In casa Ferrari permangono ancora le difficoltà, soprattutto sulla vettura di Vettel, fermato da un problema al motore nelle seconde libere.

Per precauzione, su entrambe le Rosse vengono sostituiti i v6.

 

Le qualifiche

Le libere sono soltanto l’antipasto delle qualifiche, apparse a senso unico fin dal principio: Bottas è primo in Q1 (1’26”738), in Q2 (1’25”785 su gomme medie) e splendido poleman.

Il finlandese riesce nell’impresa di  strappare il primato al compagno di squadra –che lo deteneva provvisoriamente- grazie allo splendido ultimo giro, migliorando ancora di 63 millesimi il tempo di Hamilton (qualificatosi in 1’25”217) e fermando il cronometro sull’1’25”154.

Alle loro spalle, un ottimo Hulkenberg al volante della Racing Point (1’26”082) e Verstappen (1’26”176), unico tra i primi a scegliere le gomme più dure per partire, intento ad allungare lo stint iniziale.

Quinto Ricciardo (il compagno Ocon è invece costretto a una penalità di tre posti e al quattordicesimo posto finale, per aver ostacolato Russell).

Male le Ferrari, con Leclerc ottavo, alle spalle di Stroll e Gasly e Vettel addirittura dodicesimo (undicesimo in griglia dopo la penalità di Ocon) e fuori dalla manche finale.

Malissimo una volta di più le Alfa-Sauber, di nuovo in ultima fila.

 

La gara

C’è vento alla domenica che spira sul circuito britannico e che saluta le vetture sulla griglia.

Allo spegnimento delle luci Bottas mantiene la testa su Hamilton, mentre Verstappen ha uno scatto felice e si prende la terza posizione su Hulkenberg, nonostante parta con la mescola hard.

Pessimo il via delle Ferrari: Leclerc perde due posizioni, Vettel ha un buono scatto ma poi si gira da solo e si ritrova in fondo al gruppo.

I primi cambi gomme arrivano già tra il sesto e il settimo giro, quando si fermano Albon e Gasly, entrambi per gomme dure. Tutto ciò consente a Leclerc di tornare ottavo.

 

Davanti, le Mercedes provano a scappare ma i proverbiali problemi di blistering  le lasciano nel mirino della Red Bull di Verstappen: per correre ai ripari, i tedeschi fermano Bottas già al tredicesimo giro e Hamilton alla tornata successiva.

Eppure, nonostante la sosta, Hamilton continua a lamentare difficoltà sulle sue gomme che non sembrano essere estremamente efficaci nemmeno per Bottas.

Questo serve a Verstappen, all’arrivo della metà gara, per continuare a spingere fino al pit stop, arrivato al giro 26.

L’olandese, con le medie nuove, torna in pista dietro a Bottas del quale però, senza indugio alcuno prende la scia e si sbarazza immediatamente, riprendendosi la testa della gara.

Il compagno Albon, dopo una lotta reiterata con Norris, ottiene intanto la settima piazza.

 

Al trentaduesimo passaggio, sia Verstappen che Bottas si fermano ancora, entrambi per  gomme dure, rientrando alle spalle di Hamilton che continua a mostrare bruttissimi segni sui propri pneumatici (in particolare il blistering sulle posteriori e sull’anteriore destra): l’inglese alla fine deve fermarsi al giro 41, montando anche lui le dure.

Rientrato quarto, il 44 comincia la sua rimonta riprendendosi il podio virtuale, dopo un duro attacco a Leclerc alla curva Stowe.

Ai meno tre poi ottiene anche il secondo posto, dopo un bel sorpasso all’esterno di Bottas.

Per il primato però non c’è più tempo perché alla fine va a vincere Verstappen, lasciandosi Hamilton alle spalle di una decina di secondi ( 11”326 per l’esattezza ma impreziosendo il 44 comunque il gradino medio con il punto bonus del giro più veloce, grazie all’1’28”451 del giro 43).

Terzo è Bottas, davanti a Leclerc: il monegasco, in versione passista, suggella una grande prestazione, ottenuta grazie alla costanza e alla strategia di una sola sosta, possibile grazie all’ottima gestione delle gomme hard.

Altri punti iridati vanno a Albon, Stroll, Hulkenberg, Ocon (partito 14°), Norris e Kvyat che si mette alle spalle il compagno Gasly.

Soltanto dodicesimo Vettel, deluso e abbacchiato.

 

Il commento

Sembra incredibile, eppure la Formula 1 si legittima una volta di più come un vero e proprio sport di squadra, dove i piloti sono i finalizzatori: a dimostrarlo è proprio la gara, una gara scientifica, fatta di calcoli e di strategie che infatti vede Verstappen porre il primo tassello per la vittoria finale quando al sabato sceglie di qualificarsi con la gomma più dura, allungando di conseguenza il primo stint e potendo così sopperire alle manchevolezze della propria vettura.

 

In casa Mercedes, al di là dell’aver subito la prima sconfitta dell’anno, va comunque bene aver limitato i danni, soprattutto per i tanti problemi di gomme patiti; per la Ferrari, un’altra gara difficile, salvata grazie al talento di Leclerc e finalmente da una strategia che paga.

Certo, alla fine arriva soltanto un quarto posto ma che può esser un buon modo per cercare di far quadra, visto che in questo Gran Premio non vi sono stati ritiri in testa o safety car che scompaginassero i piani e l’andatura della corsa.

Una nota di merito per la Racing Point, al di là delle vicende giudiziarie, grazie agli ottimi punti portati in cascina da Stroll e soprattutto da Hulkeberg: Nico, che stavolta è riuscito a partire a differenza di una settimana fa, nonostante una partenza non buona era comunque riuscito a mantenersi costantemente nella Top 5, tenendosi dietro il compagno, fino a che l’incomprensibile terza sosta dei meno sette dall’arrivo l’ha fatto scivolare più indietro.

Il settimo posto finale fa comunque morale, riconoscendo per l’ennesima volta la bontà del pilota tedesco che già dalla gara ventura dovrebbe rilasciar il posto al titolare Perez, tamponi Covid permettendo.

 

Sarà la pista catalana di Barcellona, domenica prossima, a dirci se la prestazione di Verstappen è stata soltanto un exploit e se Hamilton, Bottas e i loro uomini torneranno a farla da padroni incontrastati in una pista molto veloce e che richiede tanto carico e grande trazione per affrontarne i curvoni veloci.

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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