La Regione Toscana, da sempre considerata una delle tante culle del progressismo, pare essere caduta in contraddizione in quanto, da qualche tempo, si è verificata l’interruzione dell’erogazione dei fondi per il progetto Vita Indipendente, progetto di alto valore sociale e culturale che consentirebbe alle persone con gravi disabilità di poter accedere, tramite sussidi regionali, al diritto alla casa e a ciò che ne consegue.
Per sopperire a questa mancanza, un gruppo di persone con disabilità guidate da Luigi Gariano (vicepresidente dell’associazione Asha Pontedera), ha deciso, dal 27 luglio, di indire una manifestazione di protesta. Da mercoledì 29 luglio Gariano occupa la sala Pegaso del palazzo della regione ed inizia uno sciopero della fame.
Di seguito sono riportati alcuni stralci del comunicato ripreso dalla pagina social “Luigi Gariano e disabilità”: <<Sono cinque anni che la regione Toscana non incrementa più i finanziamenti per i progetti di “vita indipendente” a favore delle persone con disabilità gravi (…)>>.
<<La nostra è una protesta pacifica e non violenta>> asserisce Luigi: <<Vogliamo difendere un principio alienabile dell’Uomo, quello del diritto all’assistenza e alla libertà di poter scegliere come vivere (…)>>.
L’occupazione si è conclusa il giorno 6 agosto con un accordo con il capo gabinetto, in cui si prevede una delibera che non andrà ad azzerare la lista di attesa delle persone con disabilità grave e ricollocare i finanziamenti derivanti dal governo centrale.
Un disagio affrontato con metodologie estreme e ad alto rischio demagogico. Tuttavia si tratta di un disagio concreto, palpabile ed esistente, cui spetta alla Politica, intesa nel senso nobile del termine, non solo rispondere adeguatamente ma anche trasformare la conseguente risposta in prassi.
