L’Odissea raccontata al femminile nel libro di Marilù Oliva

"L'Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre" sarà presentato domani sera a Vasto per Libri nel Chiostro

In Odisseo ciascuno di noi decide cosa trovare: l’icona di un supereroe o addirittura un frammento, magari invincibile, di se stesso.

“L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre” di Marilù Oliva ( Solferino) è stata un’occasione perfetta per rileggere un poema che non smette di affascinare il lettore. La grande forza dell’Odissea è quella di sapersi “rispecchiare nell’attuale”, dice giustamente l’autrice, che sceglie una nuova prospettiva, ovvero di ripercorrere il viaggio dell’eroe attraverso le figure femminili.

L’autrice è stata molto brava nel dare una voce ai personaggi, ognuna delle quali narra la sua parte di storia in prima persona. Una voce unica che le distingue e le caratterizza.

Nausicaa, bella quanto generosa e gentile, che sente per la prima volta i palpiti del suo cuore, che batte inclemente per quello straniero tanto coraggioso.

“Mai ho desiderato costruire qualcosa con un uomo. Ho disdegnato troppi Feaci, mi accusano di essere una principessa schizzinosa. E poi è giunto quest’eroe bello come un dio, maturo, saggio, intelligente come nessuno e mi ha espugnato il cuore.”

E Euriclea, che arriva quando il nostro eroe ha già fatto ritorno in patria, ma sotto mentite spoglie.

“Lei e il mendicante sono nello stesso spazio, i loro occhi si incrociano per un tempo lunghissimo. Non ho idea di cosa si dicano in quel linguaggio a me sconosciuto: so che parlano parole profonde”, ci racconta Euriclea che vede Penelope e il mendicante osservarsi a lungo.

Le donne dell’Odissea incarnano una varietà di sentimenti diversi. Se da una parte le sirene hanno fame di uomini, dall’altra ci sono giovani dal cuore innocente che sognano l’amore. Un amore che a sua volta si declina in tanti modi, dal possesso alla fedeltà incrollabile, dal desiderio alla venerazione.

Sono donne di carattere, donne che ancora oggi vengono ricordate, donne di cui si parla non solo per la loro bellezza, ma anche – e soprattutto – per la loro indole, per la loro forza d’animo, ma anche per i loro vizi, le loro debolezze.

Una riscrittura, in prosa ovviamente, quella di Marilù Oliva, tratteggiata con cura e rispetto. D’altronde è l’unico modo possibile per muoversi sulle orme di un grande poema come l’Odissea. Una storia che è nata prima delle categorizzazioni in cui oggi ci sforziamo di fare rientrare i libri, un viaggio che ancora oggi è fonte di ispirazione e di rinnovato amore.

Il libro sarà presentato domani sera alle 21.30 al Chiostro dell’ex Curia Vescovile di Vasto nell’ambito della rassegna culturale “I Libri al Chiostro”, ideata e organizzata dalla locale Pro Loco insieme alla libreria di via Cavour.

Stefano Angelucci Marino

Stefano Angelucci Marino su Barbadillo.it

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